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Sgominata dalla GdF una banda di spacciatori di eroina in centro a Vicenza

Di Edoardo Andrein Mercoledi 3 Settembre 2014 alle 13:02 | 0 commenti

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In centro a Vicenza una banda di cittadini nigeriani vendeva droga, 80% di eroina, anche a giovanissimi, alcuni dei quali anche deceduti nei mesi scorsi per overdose. La Guardia di Finanza ha arrestato sei persone, cinque uomini e una donna, come comunicato oggi, mercoledì tre settembre, in una conferenza stampa al Comando Provinciale di Vicenza alla presenza del Comandante Fabio Dametto (a destra nella foto) e il Maresciallo Giorgio Scarsetto.

Dieci chili di droga venduti per oltre 3500 episodi di spaccio, lungo viale Verona, San Lazzaro e Campo Marzio e Mercato Nuovo, in una fascia oraria da mezzogiorno alle ventidue.

Nell'operazione sono stati sequestrati quasi 16 mila euro in contanti, "ma è possibile che riuscissero a guadagnare fino a dieci Mila euro al mese" ha spiegato il comandante Dametto che aggiunge:

"Dopo tanti pedinamenti e azioni per capire le modalità di comunicazione con i clienti, tutti italiani, grazie alle loro testimonianze siamo arrivati a sgominare l'organizzazione criminale composta di persone che vivevano una vita agiata, con vestiti di lusso e dispositivi elettronici moderni".

"Stiamo cercando di contrastare un problema che ultimamente attanaglia sempre di più Vicenza" ha concluso Dametto.

 

Comando Provinciale Guardia di Finanza Vicenza - Dalle prime luci dell’alba di ieri, i finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza, con l’ausilio di unità cinofile, sono stati impegnati nell’esecuzione di 6 misure cautelari in carcere disposte dal G.I.P. di Vicenza, dott. Massimo Gerace, nei confronti di cinque uomini e una donna, tutti di origini nigeriane. Questi devono rispondere di oltre 3.500 episodi di spaccio, per un totale di circa 10 kg di droga ceduta (di cui l’80% eroina e, in via residuale, cocaina e marijuana), monitorati dai militari a partire dal novembre 2013 fino allo scorso mese di marzo, attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti ed appostamenti.

Le attività di ieri, che si inquadrano nell’ambito dell’Operazione “LUNGARGINE” condotta da mesi dalla Sezione Mobile del Nucleo di PT di Vicenza, concretizzano le investigazioni e gli accertamenti, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, dott. Paolo Pecori, attraverso i quali è stata individuata un’organizzazione criminale di soggetti nigeriani (O.C.F. detto “GIORGIO” di anni 35, E.O.C detto “JAMES” di anni 30, O.J.G. detto “TONY” di anni 34, A.S. detto “MARIO” di anni 34, E.S.I. detto “MARTINS” di anni 25 e A.O. di anni 23) dediti allo spaccio si sostanza stupefacente nel capoluogo berico e, in particolare, nelle zone di Viale Verona, Viale San Lazzaro, Campo Marzio e Mercato Nuovo.

Nel corso delle attività, sono state eseguite, inoltre, numerose perquisizioni locali e personali nei confronti degli indagati, che hanno portato al sequestro di quasi 16 mila euro in contanti e di circa 20 apparati, fra cellulari, tablet e computer.

L’indagine ha avuto origine dalle testimonianze di giovani consumatori di eroina, il cui successivo sviluppo investigativo ha permesso di identificare i pusher e di decifrare il linguaggio criptico utilizzato per le ordinazioni della sostanza stupefacente durante le conversazioni telefoniche.

Gli spacci “al dettaglio”, che avvenivano da diverso tempo con incredibile continuità e metodicità dalle ore 12:00 alle 22:00 di ogni giorno, erano rivolti a una platea di circa un centinaio di consumatori, tutti italiani.

Il ruolo della donna era, soprattutto, quello di confezionare le dosi e di consegnarle agli altri connazionali.

Alcuni dei soggetti colpiti dalla misura cautelare sono in possesso di permesso di soggiorno per protezione sussidiaria (che assimila il loro status a quello di rifugiato politico), mentre altri risultano clandestini o destinatari di decreto di espulsione e si muovono sul territorio nazionale utilizzando documenti emessi da altri Paesi dell’UE.

I soggetti arrestati, pur non esercitando alcuna attività lavorativa, ostentavano un tenore di vita molto elevato, manifestato tramite l’uso di capi d’abbigliamento firmati, telefonini e computer di ultima generazione. Addirittura, stando a quanto emerso da una conversazione telefonica tra due degli arrestati, l’attività illecita sembrerebbe aver generato, per ogni singolo spacciatore, un profitto di circa 10.000 euro al mese.

L’operazione di ieri si va ad aggiungere a quelle effettuate nei mesi scorsi, nell’ambito del medesimo filone investigativo, che avevano consentito di arrestare altri 10 soggetti africani (residenti tra Vicenza e Padova), e di sequestrare circa 30 chili di marijuana, destinati al “mercato” vicentino di Campo Marzio.

Ciò che desta massimo allarme è rappresentato dal ritorno, prepotente, del consumo di eroina. Per riprodurre o amplificare gli effetti iniziali, tale sostanza viene assunta anche in dosi elevate o con l’aggiunta di sostanze eccitanti (come la cocaina), portando, conseguentemente, a numerosi casi di overdose. Nella sola provincia berica, nell’ultimo anno e mezzo, si sono registrate una quindicina di decessi per sospetta overdose da eroina. Di questi, quattro sono riconducibili a sostanza stupefacente ceduta daaltrettanti destinatari dei provvedimenti cautelari eseguiti.


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