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Sciopero scuola, Fogagnoli: sindacati di base e confederali insieme

Di Citizen Writers Lunedi 4 Maggio 2015 alle 14:39 | 0 commenti

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Roberto Fogagnoli, segretario provinciale PRC e candidato de L’Altro Veneto–Ora Possiamo

I lavoratori della scuola: docenti, personale ATA, personale a tempo indeterminato o precario, incroceranno le braccia e si faranno sentire in piazza. Finalmente i sindacati di base e i sindacati confederali faranno sentire la loro voce lo stesso giorno; un coro altissimo che dirà a Renzi e al suo governo che il ddl “Buona scuola” farà della scuola italiana una “cattiva scuola”.

Io spero in una grande partecipazione, in manifestazioni organizzate in tutte le città italiane grandi e combattive che diano un segnale inequivocabile e irreversibile: la scuola italiana non può essere distrutta.

Io qui voglio parlare solo di due bugie dette da Renzi e il suo governo, motivo sufficiente per scioperare.

La prima è il mantra che racconta che finalmente una riforma prevede l’assunzione di un numero, che continua a variare non si capisce bene perché, di precari; bugia! Non sono Renzi e il suo governo che vogliono assumere, è l’Europa che impone l’assunzione di decine di migliaia di lavoratori che sono stati sfruttati dallo stato padrone per anni, assunti e licenziati, che hanno maturato il diritto al posto di lavoro, assunzione obbligata pena multe stratosferiche al nostro paese, altroché Riforma che prevede…;

la seconda bugia riguarda i soldi alla scuola pubblica; niente di più falso della tanto decantata spesa per l’Istruzione; siamo ai livelli più bassi in Europa e di anno in anno si tagliano risorse per la scuola pubblica e si aumentano quelle alle scuole private, alla faccia della Costituzione. La scuola pubblica è al collasso e sopravvive grazie alla volontà di chi ci lavora e questa riforma non toccherà nulla del disastro economico che governi di CD e CS hanno prodotto negli ultimi anni.

Ma Renzi vuole il Dirigente Manager, e per esso prospetta la chiamata diretta degli insegnanti, fonte di nepotismo e favoritismi soprattutto se leghiamo questa questione alla mancanza di fondi che il governo Renzi spera siano elargiti da privati , i quali in cambio vorranno sicuramente mettere le mani sulla scuola.

Il quadro prossimo futuro sarà una scuola privata, in mano ai privati, finanziata con soldi pubblici ed una scuola pubblica senza fondi che per sopravvivere sarà costretta a farsi mettere le mani addosso dai privati.

Ma la “Buona scuola” prevede molto altro, troppo lungo da spiegare.

Il paradosso è che per molti anni i governi (tutti indistintamente) hanno avuto l’occasione per poter cambiare veramente la scuola italiana in meglio, se solo avessero voluto discutere una Legge di iniziativa popolare (LIP) costruita da insegnanti, studenti, personale tutto, famiglie e sottoscritta da 100.000 cittadini; deposta in un cassetto in parlamento l’hanno dimenticata, nonostante i molteplici richiami ai Ministri dell’istruzione. La L.I.P è il vero futuro della scuola italiana non il ddl del governo.


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