Sciopero al San Camillo Ipab, Raniero (USB): Bramasole non mantiene i patti
Mercoledi 28 Gennaio 2015 alle 18:52 | 0 commenti
Germano Raniero, della Federazione lavoro privato Veneto USB, annuncia due giorni di sciopero al San Camillo Ipab
Domani giovedi 29 e venerdi 30 gennaio saranno due giornate di sciopero delle lavoratrici del SAN CAMILLO presso l' IPAB VICENZA. Lo sciopero prevede le prime due ore di ogni turno giovedi, le ultime due ore di lavoro venerdi. Se si sciopera è colpa della Bramasole che non mantiene i patti.
Aveva firmato l'intenzione di aumentare le ore di lavoro invece a tre mesi tutto è rimasto come all'inizio.
Ora Ipab e ULSS hanno obbligato la coop Bramasole a mettere il terzo infermiere il pomeriggio, richiesta sindacale che Bramasole si era sempre rifiutata di accettare.
Se la Bramasole è stata costretta a questo significa che le nostre denunce circa un decadimento della qualità del servizio agli ospiti sono sempre state fondate.
Ricordiamo che il fatto che ci siano solo due infermieri per tre reparti sta comportando un decadimento della assistenza con infermieri costretti a rincorrere le urgenze, a correre a preparare i farmaci e non avere il tempo per fare il giro su tutti gli ospiti.
Succede che gli OSS sono costretti a dare la terapia farmacologica agli ospiti, cosa non prevista dalla loro mansione.
Succede pure che la scarsa presenza di operatori comporti una non corretta idratazione degli ospiti e una scarsa mobilizzazione e riduzione delle alzate dal letto degli ospiti con tutte le conseguenze che ne derivano.
La stessa igiene è sempre scarsa, la pulizia di fondo di suppellettili, pavimenti, pareti , letti non viene fatta da mesi.
Dunque aumentare le ore non è solo una questione di recupero salariale dei dipendenti, giusto e sacrosanto visto il taglio subito ma soprattutto una garanzia per gli ospiti, che pagano ,di ricevere la assistenza dovuta e prevista.
USB in questi giorni ha spedito una lettera dettagliata a IPAB e Coop Bramasole a riguardo di quanto sta succedendo nei reparti in modo che tutti siano a conoscenza e nessuno possa dire “non lo sapevoâ€.
Dunque scioperare è un dovere sociale.
Hanno tagliato ore e qualita'Â dell'assistenza per risparmiare sulla pelle degli ospiti e dei lavoratori.
Vogliono fare le nozze con i fichi secchi.
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