Rui (Prc): Torri nel cuore, quale cuore?
Giovedi 19 Marzo 2015 alle 14:47 | 0 commenti
Irene Rui, Circolo di Rifondazione Comunista “Carlo Giuliani†Vicenza nordest, fa una riflessione a un anno dall'insediamento delle nuova Amministrazione Comunale di Torri di Quartesolo
Torri nel cuore quale cuore? A poco meno di un anno dall'insediamento dell'Amministrazione Comunale di Ferretto è ora di iniziare a fare i bilanci. La nuova giunta comunale, non solo non ha mantenuto molti punti per cui è stata eletta, ma è riuscita in poco tempo ad azzerare o quasi le positività delle precedenti amministrazioni, a far arretrare culturalmente e socialmente Torri.
Si è iniziati con la scultura dell'Albero di Francesco Rugiero e con l'uomo seduto, opere di arricchimento socio-culturali e di altro valore significativo ed educativo (basti pensare che quell'albero era utilizzato dalle scuole per educare all'uso e al riutilizzo del rifiuto anche come opera di addobbo, o da associazioni varie per inviare un messaggio anche contro la violenza sulla donna), donate dallo scultore e predisposte in piazza dalla precedente amministrazione, e ora anche la “casetta del latte†utile a molti cittadini la quale non erogherà più il prodotto dal primo aprile.
Delle iniziative culturali promosse dalla precedente amministrazione, non si è vista alcuna continuità e nemmeno la riproduzione in forma diversa, per la “giornata internazionale della donna†conosciuta come “festa della donna†questa amministrazione non ha fatto nulla, nemmeno sono state predisposte carnet teatrali per adulti o proposte attività di socializzazione culturale. Per non pensare dal punto di vista turistico, la valorizzazione del nostro patrimonio storico ed artistico nonché ambientale agricolo: il PRIAR è più un'annunciazione su cartellonistica che praticabile o comunque divulgata su appositi dispenser informativi posizionati come costume vorrebbe, all'entrata del comune o all'URP; il turista che alloggia a Torri di Quartesolo in visita al bellissimo territorio circostante Vicenza e alla stupenda città del Palladio, non ha alcuna possibilità di poter accedere a tali informazioni e tanto meno i servizi ricettivi, non hanno ricevuto materiale.
Il lavoro fatto in questi anni per incentivare un consumo ecosostenibile e a chilometro zero è quasi azzerato, non solo la tanto attesa e già predisposta sia dal punto di vista materiale sia burocratico, casetta dell'acqua non è ancora stata installata, ma anche il servizio della casetta del latte è tolto e non si fa nulla per mantenerlo; come anche lo stesso mercato è sofferente, dal momento a detta degli ambulanti, si sono cambiate le regole per l'accesso alle piazzole. Per non parlare per la distribuzione dei contenitori per la raccolta differenziata, che molte volte il cittadino non riesce a reperire, poiché l'eco-centro non è stato rifornito.
La Partecipazione di cui tanto si propagandava durante la campagna elettorale i cittadini in più occasioni l'hanno vista con il binocolo o solo grazie alle minoranze: si pensi al tema spinoso della TAC, per cui la vice-sindaco Poli, tanto palladia dell'ambiente si dichiarava contraria, e su cui questa Amministrazione sta decidendo senza consultare il cittadino, ma a forza di commissioni e a presentazione di cose fatte.
Insomma una giunta che si era proposta di essere green, rispettare l'ambiente e partecipativa si è dimostrata gray e sta distruggendo tutto ciò che di positivo è stato fatto per questo paese. Sta trasformando Torri da multietnica a un paese morto e dormiente, in un paese provinciale, asfittico ed amorfo, non interessante al viaggiatore ed attraversato da un crescente traffico commerciale da fine settimana tale da costringere i residenti a rimanere chiusi in casa; un paese il cui unico centro di intrattenimento è il pollo commerciale le Piramidi. Gli amministratori, sono culturalmente così miopi che invece di rivitalizzare il centro del capoluogo, pensano a rivitalizzare le Piramidi. E quando un paese è morto e dormiente l'insicurezza avanza e anche i topi si muovono creando paura tra gli italiani, gli stranieri e i rom. I cittadini si trovano costretti ad organizzarsi in comitati per difendere il loro territorio, l'ambiente e i servizi acquisiti, quando la stessa Amministrazione dovrebbe garantire loro ciò.
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