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Problemi... TAV/TAC

Di Citizen Writers Giovedi 18 Giugno 2015 alle 17:56 | 0 commenti

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Riceviamo da Alessandro Fracasso e pubblichiamo

A parte la nostra amministrazione chiusa in un “silenzio tombale”, nonostante le promesse del sindaco di indire delle riunioni informative sullo “studio di fattibilità” i cittadini cominciano a dimostrare interesse crescente verso il problema. Sta nascendo la consapevolezza che non è un “giochino” quello che a Palazzo hanno cercato di spalmare in fretta e furia sulla popolazione.

O forse è un “giochino” che impegnerà città e cittadini per gli anni futuri in materia di disagi alla circolazione, incremento delle polveri sottili, incremento del rumore ed incremento di “esborsi” sotto forma di tasse e balzelli vari. Come più volte ribadito chi scrive non è contrario alla TAV o TAC, ma la vorrebbe realizzata (se effettivamente serve) in maniera: intelligente, rispettosa della città ma soprattutto del cittadino che la vive.

In maniera intelligente: effettuando un serio calcolo costi/benefici sia in termini di tempo, denaro che di impatto sul territorio.

Rispettosa della città: ricordiamo che “viviamo” una città patrimonio UNESCO che tutti ci invidiano, ma che richiede anche il rispetto di certi canoni per rimanere tale. Tagliandola a metà con una ferrovia raddoppiata e con delle barriere alte 4-6 metri su entrambi i lati della ferrovia e da San Lazzaro a Settecà sarebbe uno sfregio non di poco conto: altro che ricucitura del territorio!

Rispettosa del cittadino che vive la propria splendida città giornalmente: lo “studio” prevede il raddoppio anche da zona stadio verso Padova! Ma le case (chiamate interferenze dai tecnici) dove le mettiamo? Come la mettiamo con gli abbattimenti di oltre 80 tra case e condomini e capannoni?!?!

Per chi pensasse che affiancare altri due binari alla ferrovia storica sia un risparmio di territorio e di denaro vorrei far notare che un pezzo di terreno, a chi viene abbattuta la propria dimora, lo dobbiamo pur dare, o sta passando l’ipotesi udita non molto tempo fa e che mi ha fatto “sorridere amaramente”: che gli espropriati li possiamo sistemare nelle case sfitte! Oltre il danno... la beffa!

Ma perché prima di ipotizzare soluzioni non si cerca di valutare il sito di passaggio dell’eventuale tracciato il meno impattante possibile sotto tutti i punti di vista? Perché non c’è la volontà di contenere i costi, i danni e l’offesa ai cittadini? Ricordiamoci che il territorio è di tutti non solo dei “faccendieri” e “cementificatori”!

L’eventuale adozione del tracciato individuato a suo tempo da RFI e tuttora presente nel loro sito con data di aggiornamento “gennaio 2015” e reperibile al link: clicca qui permetterebbe di mantenere un tracciato ad alta velocità sul modello italiano da Torino a Brescia, usufruire delle fermate TAV a Vicenza attraverso il tracciato storico e la cara vecchia stazione ed allo stesso tempo di sfruttare tale tracciato storico per lo sviluppo, senza necessità di interventi drastici sulla città, di un efficiente ed efficace tracciato metropolitano.

Valutiamo altre soluzioni per il bene della comunità e non solo per il proprio orgoglio ed interesse!

Leggi tutti gli articoli su: Tav, Tac, Alessandro Fracasso

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