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Nono Buon Natale da VicenzaPiù: per decimo no a legge su diffamazione a mezzo stampa

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 25 Dicembre 2014 alle 01:29 | 0 commenti

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Carissimi lettori, amici e non, nella notte di Natale 2014, vi facciamo i soliti, ma sempre più sentiti e riconoscenti auguri che vi  ripetiamo da 9 anni: VicenzaPiù, capostipite del network di media che ho l'onore di aver fondato e di dirigere, uscì col numero 1 il 25 febbraio 2006 e molti, troppi ne pronosticarono solo 3 uscite prima di lasciare spazio alla (dis)informazione che già allora imperava e che oggi, pur nell'ambito di una crisi diffusa dei vecchi modi di farla, sta devastando ancora di più il diArio quotidiano, ridotto a uan trentina di migliaia di copie vendute, in edicola e non solo :-), in un territorio che è decine di volte numericamente più grande: una copia venduta ogni 26 abitanti circa...

Noi (io, i miei redattori  e opinionisti, quelli, cioè, che hanno il coraggio e la professionalità per seguirmi con la schiena dritta, i nostri soci, tra cui la mia famiglia che sempre mi è stata accanto, anche quando qualcuno ha voluto infangarmi oltre misura) continueremo a innovare in tutto meno che nell'indipendenza (vera e dimostrabile con le "carte") della nostra informazione.

Che è la vostra informazione, senza vincoli che non siano quelli della pluralità di pensiero e di opinione in ambito politico, quelli della condanna del malaffare, chiunque ne sia l'autore e il beneficiario, e quelli dello spazio dato con ampiezza inusuale, perchè per altri antieconomico, a chi a qualunque titolo opera per il bene degli altri, dei più deboli, dei più sfortunati, dei più oppressi.

La nostra informazione non è la più ampia, visto che l'indipendenza si paga in limitatezza di mezzi esterni anche se guadagna sempre più lettori (e questo, ne siamo certi, alla lunga invertirà la tendenza).

Nè è quella degli scoop preferenziali da uffici stampa megafono di quelli, comunali, provinciali, associativi o consociativi che siano, ma di sicuro più professionali, perchè sono pagati per "ben dire" dei oro datori di lavoro.

Per carità quegli scoop li lasciamo ai direttori esperti "accasati" nelle scuderie che stanno anestetizzando, o uccidendo, l'Italia o a quelli che da giovani, alcuni anche nati liberamente dal nostro "vivaio", l'indipendenza la predicavano bene ma ora la razzolano male, una volta rientrati nei ranghi, ai vertici dei quali ci sono i soliti noti.

Di questo utimo fatto, dopo il "buon Natale, vi daremo conto con dovizia e documentazione così come col nuovo anno vi illustreremo anche il nuovo progetto e il potenziamento del periodico cartaceo, lo sviluppo dei nostri quotidiani web e il lancio vicino della streaming tv, che, dopo un anno di speriementazione, ridisegnerà con due canali l'accessibilità all'informazione video.

Non possiamo nasconderci però che, se tutta l'editoria italiana sta attraversando un periodo tutt'altro che luminoso, a cui noi rispondiamo con coraggio rilanciando il guanto di sfida, i problemi sul tavolo sono molti. Uno su tutti, però, spicca sugli altri per urgenza e importanza che va al di là delle contingenze economiche: è la legge iniqua e liberticida sulla diffamazione che da poche settimane è tornata alla Camera per il voto definitivo, sponsorizzata dalla maggioranza, con i parlamentari locali del Pd in prima linea, e mai come in questo caso gradita alla minoranza. Voto che ogni probabilità verrà espresso a gennaio.

L'Anso (Associazione Nazionale della Stampa Online), a cui siamo associati, dice il suo presidente Betto Liberati, sta valutando, assieme ad altre organizzazioni e a noti giuristi, «tutte le opportunità rimaste aperte nel tentativo di fermare una legge che tutti (editori, giornalisti, sindacati) ritengono sbagliata e dannosa. Continueremo a farlo senza sosta anche in questi giorni di vacanza. Non è affatto facile, la strada è impervia, ma non possiamo esimerci dal farlo».

Chiediamo ad ognuno di voi, abituato alla libertà di VicenzaPiù, mai disgiunta della verifica delle fonti,  di seguirne le vicende e di far conoscere la v stra opinone.

Noi daremo, come richiesto dall'Anso, il nostro contributo, non solo dando spazio alle comunicazioni che ci perverranno e pressando tutti i deputati espressi dal vostro territorio invitandoli a non approvare questa legge liberticida, ma anche raccontandovi, a brevissimo, alcune, non poche, situazioni in cui, già con le normative attuali, meno peggiori di quelle in arrivo, siamo stati vessati e tartassati, soprattutto per i costi legali che abbiamo dovuto affrontare per difenderci.

Se riusciremo, editori, direttori, redazioni, operatori e fruitori dell'informazione, a invertire il brutto verso che questa legge sulla diffamazione potrebbe far prendere al giornalismo italiano, allora avremo maggiori possibilità di farvi auguri liberi e non fa "grande fratello" anche per il prossimo Natale.


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