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Mozione della maggioranza comunale sulla sicurezza urbana: "potenziare polizia locale e forze dell'ordine"

Di Note ufficiali Venerdi 27 Gennaio 2017 alle 20:59 | 0 commenti

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"Oggi sono tanti gli elementi che influiscono sulla Sicurezza urbana, come immigrazione e crisi economica: su questi bisogna certamente agire con determinazione". Commenta così il Consigliere Comunale di Vicenza Raffaele Colombara la sua mozione sulla sicurezza urbana e fondi nel Bilancio del Comune di Vicenza. "Ma la sicurezza c'è prima di tutto quando c'è il controllo del territorio. I cittadini hanno bisogno di punti di riferimento. Ma la sicurezza non si fa senza le risorse. In questi anni al crescere delle richieste non ci sono state assunzioni, fermate dalle norme statali. C'è bisogno di più uomini e c'è bisogno di più uomini sul territorio, nei quartieri! C'è bisogno di applicazione delle leggi. Il resto sono chiacchiere". 

"Per fare questo - continua la nota - ho presentato una mozione al Consiglio Comunale, condivisa da molti dei colleghi di maggioranza in cui sono previste azioni da fare per potenziare polizia locale e forze dell'ordine e rimuovere tutte le difficoltà di tipo normativo e finanziario che oggi lo impediscono.
Per questo nel bilancio che andiamo ad approvare la settimana prossima mettiamo anche delle risorse significative. Ci auguriamo che tutte le forze presenti in Consiglio Comunale, espressioni dei cittadini, condividano queste proposte".
 
Di seguito il testo della mozione: 

Una profonda crisi economica, grandi migrazioni e il terrorismo internazionale segnano il particolare momento storico in cui viviamo, con ripercussioni molto dirette sulla nostra vita quotidiana.

La sicurezza e la generale qualità della vita sono state le prime a farne le spese.

La sicurezza urbana, sia essa agitata come argomento di lotta politica o più semplicemente vista attraverso l'occhio del comune cittadino, è in ogni caso questione che richiede di essere affrontata complessivamente, attraverso scelte e azioni normative generali che a livello di Stato centrale diano risposta anche alle questioni sociali ed economiche generali che ne stanno alla base; molto però può essere fatto anche a livello locale, dove più forte si avverte il bisogno di oramai ineludibili e mirati interventi normativi e sopratutto operativi.

Se indagini e rilevazioni possono indicarci come la statistica dei crimini commessi nelle nostre città sia stabile, ciò non è vero ai nostri occhi di cittadini, che sentiamo oggi come sempre più odiosi e inaccettabili atti di criminalità e microcriminalità che intaccano la qualità della vita quotidiana e delle relazioni sociali.

Tanti gli elementi che nel passato avevano contribuito a rendere sicure le nostre città: fiducia nelle istituzioni, saldezza della rete sociale, prospettive di sviluppo economico; in questi ambiti bisogna agire prioritariamente per ricostruire un clima e relazioni sociali di fiducia.

Insieme a queste, la percezione di un territorio sicuro perché presidiato da una presenza visibile delle forze dell'ordine è sicuramente un altro aspetto decisivo: quest’ultimo è forse il punto percepito come più immediatamente carente ed è sentita da tutti la necessità di una maggiore presenza sul territorio delle forze dell'ordine.

1. LE NORME

Una premessa: nell'attuale ordinamento la Sicurezza Urbana è parte della Sicurezza Pubblica, esercitata dai corpi di Pubblica Sicurezza; alla Polizia Urbana oggi attiene la polizia amministrativa locale.

Nel corso degli ultimi decenni si sono spesso ampliate e sovrapposte le attribuzioni.

Oggi è preliminarmente necessario che vengano attribuiti ruoli chiari ai corpi di polizia locale, che non hanno i compiti di polizia propri delle forze dell'ordine.

Al riguardo, negli ultimi vent'anni sono state presentati in Parlamento numerosi disegni di Legge sulla sicurezza urbana.

L'ultima di queste proposte è data da tempo come di imminente approvazione, anche se da mesi se ne attende il varo.

Il disegno di legge prevede, tra le altre misure, un inasprimento delle pene per reati come il furto in abitazione e lo scippo, il deturpamento e l'imbrattamento di aree pubbliche e private. Chiesta anche la possibilità di elevare sanzioni per chi tiene condotte lesive del decoro urbano, come ubriachi molesti, commercianti abusivi, accattoni e assuntori di droghe. Previsto inoltre il divieto di frequentare i locali pubblici per chi commette reati legati allo spaccio.

Altro strumento a disposizione delle amministrazioni locali è il Regolamento di polizia urbana, di cui nella nostra città è in dirittura d’arrivo una revisione che lo adegui alle mutate condizioni della nostra società.

Vi sono, infine, le questioni legate ai tempi ed all’organizzazione della Giustizia ed alla sua applicazione, con l’esperienza a tutti nota delle difficoltà di dare esecuzione alle pene.


2. LA POLIZIA LOCALE

Il vigile urbano di alcuni decenni fa era una figura dal ruolo ben definito e molto presente nelle strade della città. Nel tempo mansioni e compiti si sono dilatati e specializzati, con attribuzione sempre maggiore di funzioni amministrative. A questo si aggiunga che negli ultimi anni è stata sviluppata con dotazione di mezzi e creazione di squadre dedicate la funzione di polizia giudiziaria.

A questa crescita non è corrisposto un aumento degli agenti in servizio.

Anzi. Nel 2002 il corpo dei vigili urbani di Vicenza contava 151 unità; ad oggi, gli agenti in servizio sono 120: nel corso degli ultimi 15 anni registriamo quindi una significativa diminuzione di circa il 20% di agenti. Non vi è stato quindi un sufficiente ricambio.

Ciò è da addebitarsi soprattutto al blocco del turn over stabilito dalle norme statali. L'ampliamento dei servizi è stato fatto quindi a discapito della presenza degli agenti sul territorio e con un innalzamento dell'età media degli agenti.

Quest'amministrazione nel corso degli anni ha incentivato anche attraverso un'indennità di ordine pubblico e attraverso il piano "Notti tranquille" una maggiore presenza della Polizia Locale sul territorio: tali misure sono però state contestate dal Ministero dell'Economia e della Finanze, e ciò ha portato a congelare queste misure.

Oggi c'è quindi necessità di un maggior numero di agenti, da destinare al controllo ed alla prevenzione sul territorio, e di strumenti affinché anche gli agenti già in servizio possano essere impiegati lungo le nostre strade per aumentare le attività di prevenzione e presidio della sicurezza.

La sicurezza c'è quando c'è la presenza sul territorio. La sicurezza non si fa senza le risorse. I cittadini hanno bisogno di punti di riferimento visibili.

3. LA QUESTURA

Alla fine del 2016 la dotazione organica della Questura e del Commissariato di Vicenza era di 248 unità effettivamente operative sul territorio.

Dal 2010 ad oggi sono andati in pensione 143 effettivi a fronte di un incremento di poche decine di unità. La pianta organica è ferma al 1989 a fronte di una città che negli anni è cambiata; i nostri poliziotti devono far fronte a esigenze di servizio profondamente mutate.

La città, inoltre, è diventata sede di un'altra base militare oltre che degli HQ della Eurogendfor, la nuova polizia europea, divenendo quindi nel nostro tempo di terrorismo globale un obiettivo particolarmente sensibile. Ricordiamo che negli ultimi due anni sono stati espulsi dal nostro territorio due Imam.

Il nuovo Questore sta agendo con determinazione; tuttavia, gli organici e gli strumenti a disposizione sono limitati. Oggi il numero di pattuglie è in città di due/ tre per turno, sia diurno che notturno. La sostanziale diminuzione del personale ha portato anche in questo caso ad un innalzamento dell'età media (49 anni), con tutte le implicazioni del caso.

Inoltre, la Questura di Vicenza svolge servizi di ordine pubblico per manifestazioni (politiche, sportive, religiose) o legate oggi alla gestione del fenomeno migratorio in numero molto più alto rispetto ad altre città della Regione (6 volte in più rispetto a Treviso).

Infine, la sezione Polfer di una città con un nodo ferroviario che diventerà ancor più strategico ha rischiato di essere declassata a posto di polizia, e ha un organico in ogni caso dimezzato.


4. SICUREZZA CONDIVISA

Molte delle situazioni che fanno percepire le nostre città come poco curate e pulite sono legate ad atti di semplice maleducazione che hanno a che fare con il rispetto delle disposizioni in tema di igiene, decoro urbano, smaltimento dei rifiuti.

Con legge nazionale è stata istituita la figura dell'Ispettore Ambientale Volontario, che deve essere poi recepita a livello regionale per dar poi la possibilità ai Comuni di formare dei volontari.

Il servizio, non retribuito, mira a rendere partecipi i cittadini in quelle attività che contribuiscono a migliorare il benessere cittadino. Questi “nonni vigile ambientali” hanno compiti di prevenzione, vigilanza e controllo del rispetto delle disposizioni in tema di rifiuti, igiene e decoro urbano.

Già avviato in molte realtà, in Veneto la figura attende ancora il recepimento da parte dalla Regione per poter essere avviato dai Comuni.

Più in generale, molte sono le esperienze di Sicurezza condivisa diffuse sul territorio, oggi favorite dalla diffusione degli strumenti telematici, a partire dai progetto di controllo del vicinato, modello di sicurezza di quartiere basato sulla pratica del controllo del territorio in collaborazione tra cittadini e Istituzioni.


Tutto ciò premesso, si


IMPEGNA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE


  1. LE NORME

    1. a farsi interprete presso tutte le sedi istituzionali affinché la Legge sulla sicurezza urbana venga celermente approvata;

    2. a far si che le competenti commissioni consiliari convochino sul punto precedente i parlamentari del territorio per approfondire e sollecitarne l'intervento; venga inoltre avviato con gli stessi un percorso di confronto sugli altri temi normativi toccati dalla mozione e in particolare sulla revisione di leggi che interferiscono con l’applicazione e l’esecuzione della pena;

    3. a far si che venga portato all'esame della Commissione consiliare competente e di questo Consiglio Comunale la revisione del Regolamento di polizia urbana.


  1. LA POLIZIA LOCALE

    1. a individuare le strade possibili per un aumento del personale di polizia locale , anche richiedendo attraverso i canali istituzionali che per quei Comuni che hanno bilanci sani e la possibilità finanziaria di sostenere un organico maggiore, come quello di Vicenza, siano allentate le normative e i vincoli che lo impediscono;

    2. a individuare strumenti per incrementare la presenza su strada e il presidio del territorio da parte della polizia locale, anche attraverso l'introduzione di obiettivi nel piano di performance triennale del personale e lo stanziamento di fondi a ciò destinati;

    3. a continuare a perseguire e sviluppare la collaborazione con le forze di sicurezza del territorio (Polizia, Carabinieri, …); a studiare nuove forme di collaborazione e integrazione con le Polizie Locali dei comuni limitrofi, per un efficientamento delle risorse e un controllo più integrato del territorio.


  1. LA QUESTURA

    1. a farsi parte attiva presso tutte le sedi istituzionali affinché la Questura di Vicenza venga promossa in prima fascia, con i connessi miglioramenti in termini di dotazioni di personale e mezzi, anche in ragione della presenza di più basi militari Nato che, insieme agli HQ della Eurogendfor, rendono il territorio cittadino obiettivo particolarmente sensibile in questo particolare momento storico;

    2. considerato che alla fine dello scorso anno è stato bandito dal Ministero dell’Interno un concorso per l'assunzione di nuovi agenti, poi annullato, a farsi parte attiva presso ANCI e in tutte le sedi istituzionali in modo che esso sia riattivato e, soprattutto, affinché una parte del contingente sia destinato alla Questura di Vicenza.


  1. SICUREZZA CONDIVISA

    1. a sollecitare presso la Regione il recepimento della normativa che permette ai Comuni di istituire e formare l’Ispettore Ambientale Volontario, nonni vigile ambientali con compiti di prevenzione, vigilanza e controllo del rispetto delle disposizioni in tema di rifiuti, igiene e decoro urbano, da impegnare utilmente nel controllo e nella prevenzione nella nostra città;

    2. a implementare nel nostro Comune le esperienze di Sicurezza condivisa, a partire dai progetti di controllo del vicinato, anche sperimentando le “migliori pratiche” che man mano si sono consolidate negli anni.


Raffaele Colombara

Giacomo Possamai

Gianpaolo Giacon

Daniele Guarda

Bianca Ambrosini

Lorella Baccarin

Eugenio Capitanio

Everardo Dal Maso

Stefano Dal Prà Caputo

Alessandra Marobin

Giancarlo Pesce

Lorenza Rizzini

Fioravante Rossi

Tommaso Ruggeri

Ennio Tosetto

Renato Vivian

Vicenza, 25 gennaio 2017


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