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Molestie a donne sole nel cuore di Vicenza, un triste consiglio: scegliete strade frequentate

Di Edoardo Andrein Venerdi 15 Gennaio 2016 alle 19:29 | 2 commenti

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Tutto è partita dal racconto di una ragazza. "Ero in via Verdi che telefonavo davanti all'accesso al park, verso le ore 19: e un uomo dall'accento e dai tratti somatici stranieri, ha iniziato a importunarmi. Andava e veniva, mi girava attorno, e quando sono entrata in ascensore per dirigermi alla mia auto nel parcheggio sotterraneo per un pelo non è riuscito a entrare anche lui". Razzismo infarcito da paranoie per i recenti fatti di abusi di gruppo contro le donne a Colonia? 

La sera successiva abbiamo voluto provare, insieme alla ragazza che ci ha raccontato il fatto, a fare il tragitto dalla nostra redazione in viale Milano per arrivare in centro, passando per la già citata via Verdi. 
Ciò che è avvenuto lascia basiti: perchè in passato in quella, e in altre vie, per raggiungere il centro di sera non ci era successo nulla di simile con altre donne, di certo non meno attraenti della giovane in questione, fascinosa sì, ma per sua stessa ammissione non una modella dal fisico slanciato su tacco 12. E poi perchè in altre occasioni quel mantra "ho paura ad uscire con il buio da sola" ripetuto da diverse signore sembrava un allarme molto più mediatico che reale, impreziosito da altre banalità del tipo: "chi si veste in modo provocante se li va a cercare i guai...". Più da grandi città che non immaginabili nella  piccola e soave Vicenza.
L'obiettivo era raggiungere il park Verdi, visto quello che ci era stato raccontato sulla sera precedente, ma appena imboccato viale Milano, tornato cupo dopo lo spegnimento delle luminarie natalizie dal 10 gennaio (foto) due persone hanno iniziato a camminare dietro di noi nella nostra stessa direzione. Lì per lì, tra un discorso e l'altro, nemmeno ci abbiamo fatto caso; fino a che, nel momento di superarci, uno dei due, un ceffo il cui viso fa sembrare la teoria sulla devianza di Cesare Lombroso una assoluta certezza, ha "squadrato" a lungo la ragazza in nostra compagnia. 
Poi i due individui hanno affrettato il passo e si sono allontanati. Fino a che insieme alla giovane non siamo giunti dietro i condomini all'altezza del park Bologna, dove tra l'altro dalla mattina alla sera staziona vicino alla cassa automatica una donna mendicante dal viso stravolto che chiede l'elemosina. I due individui hanno cambiato improvvisamente senso di marcia e si sono diretti incontro a noi, limitandosi a salutare con sorriso beffardo la giovane dopo aver appurato la presenza maschile al suo fianco. 
Dopo l'episodio appena descritto i brividi non hanno potuto che scorrere lungo la nostra stessa schiena lì, in un'area poco frequentata dai passanti e dove poco distante su alcune panchine alla fine di Campo Marzo stazionano abitualmente gruppi di immigrati con fare losco, anche se spesso soggetti a controlli delle volanti della polizia. 
Ed erano brividi anche per un senso di empatia verso le donne, spesso costrette a vivere in una società in cui, indipendentemente dalla religione, la parità di genere rimane un miraggio e persistono i soprusi sessisti anche da parte di esibizionisti italiani che pedinano e si masturbano davanti alle loro vittime, come riportato a Vicenza dalle recenti cronache. 
In una società, in cui è ancora lontano il recupero sociale di individui spesso ai suoi margini, l'impegno e la prontezza di intervento delle forze dell'ordine rimane anche a Vicenza una delle poche sicurezze su cui contare da parte del cittadino.
E il consiglio che non vorremmo mai dare alle donne, ma che appare ancora tristemente necessario, è purtroppo quello di scegliere strade più frequentate e meno appartate, facendo magari un percorso un po' più lungo, ma più sicuro. E magari in compagnia.
Anche nel "cuore" della città di Vicenza. 


Commenti

Inviato Venerdi 15 Gennaio 2016 alle 22:35

Non sono cose da "bambini". Questi controlli sulla verità dei racconti, vanno fatti organizzando un grappo di persone robuste e con macchine fotografiche, per informare successivamente la Questura. Purtroppo, ci sarà sempre chi non ci crede. Ma ci sono centinaia di personaggi, incontrollati, che stanno rovinando la nostra vita civile.
Inviato Sabato 16 Gennaio 2016 alle 12:36

Breve, ma dettagliata la cronaca del "giretto". Resta alla fine l'amaro per non aver proposto niente di fattibile a breve, i problemi rimangono irrisolti! Tentare il "recupero sociale" di certi personaggi è IMPOSSIBILE anche perché si spendono soldi nostri per "progetti" che non hanno senso perché rivolti a persone che non ne hanno il DIRITTO. Consigliare poi a scegliere una strada più frequentata alla signorina, per non essere disturbata, è fuori MISURA e contro la libertà di circolazione per tutti! Tutti questi personaggi devono essere imbarcati e rispediti nella A.O.I. Africa Orientale ex Italiana terra imperiale, così la smettono di fare pipì sui muri. Mala tempora currunt.
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