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“La psicologia come risorsa per le aziende del Veneto”, presentazione a Vicenza

Di Edoardo Pepe Venerdi 20 Febbraio 2015 alle 20:43 | 0 commenti

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Psicologi, imprenditori e manager si sono confrontati a Vicenza su teorie e tecniche psicologiche applicate ai contesti lavorativi, esperienze e casi di successo già applicati in azienda, auspici e prospettive riguardo al ruolo della psicologia nelle organizzazioni. Di fronte a una platea di oltre 150 persone, l’Ordine degli Psicologi del Veneto con il patrocinio della Regione, hanno organizzato all’Hotel Viest di Vicenza il convegno “La psicologia come risorsa per le aziende del Veneto”.

La psicologia ricopre un ruolo di primo piano perché si concentra sul vero punto di forza delle aziende del Nord Est, ovvero il capitale umano. Non solo: porta risultati concreti a costi inferiori rispetto ad altri fattori di sviluppo e permette di intercettare e ridurre un disagio che sta diventando grave, anche nella percezione della collettività, non solo nelle sue ricadute economiche ma anche nei suoi risvolti sociali e individuali.

Le parole dell’Assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro, Elena Donazzan: 

“La crisi ha dimostrato che le imprese devono essere accompagnate sotto diversi aspetti e che servono nuove competenze, o meglio, alcune professionalità come quelle degli psicologi, adattate al contesto economico e sociale attuale. Queste professionalità rappresentano una risorsa importante, contribuendo a supportare la crescita del nostro tessuto economico”. 

“La psicologia – ha affermato il Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto, Alessandro De Carlo – è una risorsa ancora non pienamente utilizzata anche perché non sempre comunicata nel migliore dei modi. Noi vogliamo proporre una psicologia utile al benessere delle persone ma anche come strumento di crescita per le imprese del territorio a costi sostenibili”.

Gli fa eco Sacha Bonetto dello Studio Bicego, realtà che da 35 anni si occupa di psicologia e che per l’occasione fa da punto di incontro tra le istituzioni e le aziende venete:

“Alla domanda cosa può fare la psicologia per gli imprenditori rispondo: li aiutiamo a prendere decisioni riducendo il rischio delle loro scelte e a organizzare le loro aziende essendo fatte di persone”.

Infine, per il presidente di Fenice Spa, Giuseppe Pisi, “le aziende vincenti nel mondo mostrano di avere sette caratteristiche fondamentali. Sulla genesi e sullo sviluppo di gran parte di esse può incidere profondamente la disciplina della psicologia, ad esempio nell’apprendimento istituzionalizzato, nella competenza organizzativa, nel processo comunicativo interno ed esterno, nella capacità di innovazione, nel vincere i limitati canali di accesso al cliente e, cosa non di poco conto, nel tutoraggio e sostegno alla dimensione imprenditoriale”.

L’assessore al lavoro e alla formazione della Regione del Veneto, Elena Donazzan, sottolinea anche i principali dati emersi dalla Bussola di febbraio 2015, a cura dell’Osservatorio & Ricerca di Veneto Lavoro, sul mercato del lavoro veneto nel quarto trimestre 2014, che fornisce anche un primo bilancio dell’anno appena trascorso.

“Il 2014 si è dimostrato un altro anno negativo per l’economia veneta. Il numero delle imprese attive è diminuito sensibilmente: delle circa 17.000 piccole e medie imprese venete esistenti nel 2007, 3.169 sono fallite o sono state chiuse volontariamente dall’imprenditore.

La crisi ha continuato a far sentire i suoi effetti anche sul mercato del lavoro regionale, con 16.200 posizioni di lavoro dipendente in meno solo nell’ultimo anno e quasi 100.000 posti di lavoro persi dall’inizio della crisi”.

“Sebbene iniziato sotto buoni auspici, che lasciavano intravvedere, se non l’inizio della ripresa, almeno la fine della recessione, nel corso dell’anno si sono moltiplicati i segnali deludenti – prosegue l’assessore –. Il consuntivo 2014 ci consegna un altro anno di recessione, con effetti ancora negativi sull’economia veneta e sull’occupazione. La ripresa dell’export e della produzione industriale, che segnala la grande vitalità del nostro tessuto produttivo, non è sufficiente a compensare la contrazione della domanda interna. Il dimagrimento delle imprese e degli occupati non si è arrestato. Per alcuni versi il 2014 è stato peggiore del 2013”.

I disoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego al 31 dicembre 2014 risultano essere oltre 474.000 e rimangono rilevanti gli interventi per il sostegno al reddito: nel corso dell’anno sono state presentate 146.000 domande di AsPI, oltre 50.000 di MiniAsPI e 9.000 di mobilità in deroga.

“Anche se il nostro tasso di disoccupazione e del 6,7% e risulta migliore di quello di regioni con un’economia simile alla nostra come l’Emilia Romagna, dove è al 7,3%, o il Friuli Venezia Giulia, dove ha raggiunto il 7,2% – continua Donazzan – preoccupa il formarsi di uno zoccolo duro di disoccupati di lunga durata, in età adulta e con famiglie a carico”.

“A incidere sull’andamento del mercato del lavoro sono stati anche i recenti interventi normativi – sottolinea l’assessore –. In particolare, il ‘decreto Poletti’ ha influito sulla crescita dei contratti a tempo determinato e delle relative proroghe, mentre le previsioni di incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato previste dalla legge di stabilità 2015 ne hanno determinato il loro rinvio dalla fine del 2014 all’inizio del 2015. Rilevanti, inoltre, le novità in vigore dal primo gennaio 2015 che riducono la durata dell’indennità di mobilità e che hanno determinato l’anticipazione di licenziamenti collettivi già programmati”.

Per il 2015 si stima una crescita del Pil veneto vicina all’1%, mentre sul fronte occupazionale i primi dati segnalano una forte crescita delle assunzioni con contratti a tempo indeterminato (+16%), a tempo determinato (+6%) e delle proroghe (+41%), mentre risulta in frenata l’apprendistato e in calo lavoro intermittente (-17%) e parasubordinato (-18%). Prosegue, inoltre, l’aumento dei tirocini (+13%).

“All’inizio di quest’anno il contesto internazionale ha mostrato segnali di ripresa che possono forse consolidarsi nonostante l’inasprirsi di fortissime tensioni geopolitiche in Ucraina, Libia, Siria e Grecia – conclude l’assessore Donazzan –. I primi dati relativi a gennaio 2015 ci confermano un’auspicabile ripresa economica, ma senza un rilancio dei consumi interni ben difficilmente si assisterà a una consistente ripresa sul piano occupazionale. Non possiamo rilassarci e rallentare l’impegno nella gestione delle crisi d’impresa che ancora si manifestano a ritmi di 100 al mese. Nemmeno possiamo rassegnarci al mancato finanziamento degli ammortizzatori in deroga. Da parte nostra concentreremo le risorse e orienteremo le politiche regionali a vantaggio dei lavoratori più svantaggiati e sosterremo con le politiche formative le imprese che innovano e si rilanciano, soprattutto per favorire l’occupazione giovanile”.


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