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La protesta dei lavoratori forestali e "in comando"

Di Edoardo Pepe Lunedi 30 Marzo 2015 alle 11:32 | 0 commenti

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Da una parte Maria Teresa Turetta del sindacato di base CUB Pubblico Impiego annuncia che è stato presentato eposto sul "comando" di otto dipendenti della Provincia di Vicenza passati al Comune della città capoluogo; dall'altra il presidio dei lavoratori forestali di Vicenza nel parcheggio della sede del Servizio Forestale di Vicenza in contrà Mure San Rocco, che insieme ai colleghi lavoratori forestali veneti sono in agitazione sindacale e minacciano lo sciopero contro la Regione Veneto “per i ritardi dei pagamenti degli stipendi e l'apertura dei cantieri dei lavori forestali”.

Maria Teresa Turetta CUB Pubblico Impiego

La CUB Pubblico Impiego ha presentato un esposto alla Procura, al Prefetto e alla Corte dei Conti sul passaggio in comando di otto dipendenti, alcuni dei quali part time, dalla Provincia al Comune di Vicenza. Perchè il comando di un dipendente pubblico sia sostenibile devono sussistere motivate esigenze di servizio, in questo caso del Comune di Vicenza, e speciali competenze ascrivibili invece al personale comandato.
Inoltre sui provvedimenti di comando deve essere indicata una data di scadenza ben precisa in cui il comando viene a cessare. Dagli atti in nostro possesso non è specificato nulla di tutto ciò.
Il Comune di Vicenza tra l'altro, ad una settimana dall'inizio del servizio degli otto dipendenti della Provincia di Vicenza, non ha ancora pubblicato alcun provvedimento all'albo pretorio e la settimana scorsa tale provvedimento risultava ancora fermo "alla firma del dirigente".
Visto che il personale in comando risulta essere tra quello privilegiato nell'ambito dei processi di mobilità (comma 2 bis art. 30 D.Lgs 165/2001 convertito in legge 114/2014), in assenza di chiarezza e trasparenza da parte di entrambi gli enti, è legittimo pensare che questo comando di massa di otto dipendenti dalla Provincia al Comune di Vicenza sia un tentativo maldestro di eludere la normativa sulla mobilità, mettendo al sicuro un gruppo di lavoratori che, tra l'altro, risultano essere provenienti da settori fondamentali della Provincia di Vicenza, a scapito di quelli che, invece, tra un po' saranno dichiarati in esubero.
Siccome in ballo c'è il futuro di più di un centinaio di lavoratori, è indispensabile garantire massima trasparenza e la correttezza dei procedimenti. Nessuno si deve permettere di fare il furbo con il dramma di questi lavoratori.

 

Assemblea dei delegati e dei lavoratori forestali 

·         Da tre mesi senza stipendio i 250 lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato, cantieri chiusi per altri 400 lavoratori stagionali.

·         In questo modo si mette a rischio il territorio veneto.

·         A partire dal 31 marzo verranno attivati presidi regionali e territoriali per far conoscere a tutti la nostra drammatica situazione.

·         Il lavoro è dignità prima di tutto, non possiamo continuare, anno dopo anno,

a chiedere prestiti a parenti, amici e conoscenti per tirare avanti.

Questo è stato deciso dall'assemblea molto partecipata di delegati e lavoratori del settore forestale del Veneto insieme ai lavoratori del Parco Colli di Este riunitasi il 27 marzo a Mestre, intensificare la protesta contro la Regione del Veneto per i ritardi dei pagamenti degli stipendi e l'apertura dei cantieri dei lavori forestali.

Martedì 31 marzo inizierà una massiccia mobilitazione che prevede un nutrito presidio di lavoratori e delegati a Palazzo ferro Fini a Venezia, dove sarà riunito il Consiglio regionale per la discussione del bilancio preventivo, e davanti a tutte le sedi territoriali dei servizi forestali regionali. Obiettivo della mobilitazione è ottenere attenzione, stipendi da pagare al più presto a 250 persone ed avvio immediato dei cantieri per far lavorare 400 stagionali, tutto questo senza dimenticare anche la messa in sicurezza del territorio della Regione del Veneto.

Non possiamo tollerare ancora a lungo una classe politica impegnata in litigi, divisioni ed attenta solo al posizionamento da assumere nell’imminenza della campagna elettorale e del voto, tanto da non riuscire ad approvare il bilancio 2015 e con esso gli impegni di spesa di molti lavori di cui ha bisogno la nostra Regione.

Questo è un comportamento irresponsabile soprattutto da parte di chi governa questa Regione, per questo motivo ognuno di noi per il ruolo e le competenze che può avere, deve assumersi le proprie responsabilità e contribuire a dare risposte certe e concrete ad un migliaio di lavoratrici e lavoratori che tutti i giorni operano per la salvaguardia del territorio.


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