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Il Nazareno è vivo e lotta insieme a lorsignori

Di Giorgio Langella Martedi 3 Febbraio 2015 alle 15:12 | 0 commenti

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Assieme all'esaltazione della figura di Sergio Mattarella, quasi una beatificazione in vita, ci avevano detto che, con l'elezione del nuovo presidente della repubblica, il patto del Nazareno era finito, cancellato. Anzi, aveva subito un duro colpo o almeno, come sostiene Bersani, un "colpetto". Comunque, sostengono tutti i massimi “esperti” (giornalisti, politici, tuttologi ecc.), eventuali favori nei confronti di Berlusconi non ce ne saranno più. Si chiude un'era.

Ma è proprio così? A vedere alcuni fatti accaduti dopo l'elezione di Mattarella sorgono dei ragionevoli dubbi.

Oggi Berlusconi sarà alla cerimonia di insediamento del presidente della repubblica, invitato da Mattarella stesso.

Ieri i giudici hanno concesso a Berlusconi uno sconto di pena e la molto probabile estinzione delle sanzioni aggiuntive. Così la "pena", talmente blanda da risultare ridicola (affidamento in prova ai servizi sociali di 4 ore alla settimana per un anno), che Berlusconi sta “scontando” per la condanna a 4 anni per frode fiscale, finirà l'8 marzo (data emblematica viste le caratteristiche del personaggio).

Domenica scorsa la ministro Boschi alla RAI, durante il programma di Massimo Giletti, parlando dell’articolo 19 bis del decreto attuativo della delega fiscale (che prevede una soglia del 3% del l'imponibile sotto la quale l'evasione fiscale non è penalmente punibile dichiara e che è chiamato “salva-Berlusconi“ in nome del più famoso beneficiario) dichiara che la norma è fatta per tutti gli italiani e non solo per l'ex cavaliere e che, del resto, in Francia la soglia prevista è del 10%. Peccato che si dimentichi di dire che in Francia è prevista una doppia soglia e cioè il minimo tra un decimo della base imponibile e 153 euro. Sopra questa cifra l'evasione diventa un reato penale punibile con pene molto severe. Maria Elena Boschi è inesperta, impreparata, inadeguata per il ruolo che ricopre o semplicemente ha tentato di giustificare un provvedimento che, plausibilmente, fa parte del “patto del Nazareno” fornendo notizie incomplete a vantaggio di una scelta governativa alquanto “ambigua”?

Questi sono tre fatti emblematici che certificano come, in poco tempo, il “patto del Nazareno”, dato per morto, sia risorto e goda di ottima salute.


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