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Caso Cristiano Rosini: appello al senso di opportunità del comandante della Polizia locale di Vicenza

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 25 Aprile 2015 alle 16:14 | 0 commenti

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Per valutare, sul piano di cosa intenda Cristiano Rosini per "opportunità" e rispetto dei vertici istituzionali che l'hanno nominato Comandante della Polizia Locale, non serve dover scomodare Maurizio Lupi, il ministro delle infrastrutture dimessosi per un Rolex regalato al figlio da un imprenditore poi finito al centro di un'inchiesta in cui il nome del parlamentare dell'NCD è presente solo in alcune intercettazioni ma senza, al momento, valenze legali.

Né serve citare me stesso, che, non appena fatto oggetto di indagini, di cui io posso immaginare l'origine e nessuno ad oggi può raccontare l'esito, ho fatto cedere a zero euro tutte le quote di famiglia della Joy Volley srl, società di pallavolo di serie A di Vicenza, peraltro mai messa nel mirino di alcuna indagine, e che ho rinunciato volontariamente a tutte le cariche che avevo nel club che era nel cuore mio e in quello di migliaia di tifosi, prima che fosse fatto fallire dai nuovi proprietari, ben noti imprenditori locali, a cui avevo regalato cemtinaia di migliiaia di euro di valore economico e una inestimabile storia sportiva.

Per fare un raffronto con cosa rappresenti per il "Comandante", che pure dovrebbe doppiamente rispettare le Istituzioni, da dirigente comunale a 85.000 euro l'anno, sia pure lordi e magari con altre prebende, e da "avvocato", come ama rappresentarsi e firmarsi sulla carta intestata dell'ente comunale che dirige, basta rimanete a Palazzo Trissino, dove in tempi recenti, Jacopo Bulgarini d'Elci, toccato da alcune polemiche su presunti conflitti di interesse fra il suo ruolo di vice sindaco e lavori "pubblici" affidati alle società di cui era socio, non ha esitato a cedere le sue quote in quelle attività.

E sempre per rimanere a Palazzo Trissino sono di pochi anni fa le  pronte dimissioni da assessore presentate da Gianni Giglioli e Matteo Quero,  entrambi coinvolti in indagini con il primo poi completamente assolto da accuse infamanti e il secondo lievemente condannato per questioni totalmente personali e non legate alle sue funzioni.

Ma l'ineffabile comandante non prova neanche a capire i gesti di Lupi, del sottoscritto, di Bulgarini d'Elci, di Quero e di Giglioli, gesti volti a tutelare "interessi superiori" e più nobili del proprio, ma da avvocato, di famiglia?, difende con azioni di "distrazione" di prove e, peggio, col mutismo davanti a domande pubbliche precise se stesso e presunti familiari per infrazioni non gravi in sè ma che tali diventano quando il comandante dei vigili non multa un camper del presunto cognato parcheggiato in maniera non lecita nella via in cui Rosini vive, lo sposta poi di notte per celarne l'infrazione magari aiutato da qualcuno (prima, durante e dopo?) poi fa emettere multe per alcuni camper in divieto anche loro da giorni accanto a quello di famiglia...

Abbiamo quasi terminato di visionare, controllare e montare il video che inchioderebbe Cristiano Rosini ulteriormente, ma non meno del suo colpevole, omertoso e vile silenzio di fronte alle domande che gli poniamo sollecitati dai cittadini e per i cittadini, che non si attribuiscono i suoi privilegi.

Il comandante abbia, ora, un sussulto di coraggiosa dignità senza aspettare la pubblicazione del video (ormai ineluttabile a corda rotta) e l'esito degli accertamenti (ormai obbligatori dopo i suoi silenzi) annunciati su di lui dall'assessore Dario Rotondi.

Il dr. Rosini  faccia  almeno una volta e finalmente un gesto da "vero" comandante sotterrando l'ascia dell'arroganza, ammettendo una volta per tutte le proprie, varie, colpe e dando almeno una volta l'esempio ai suoi attuali collaboratori dopo che, ci dicono, in vari hanno lasciato l'incarico pur economicamente vantaggioso nella sede di Soccorso Soccorsetto perchè  stanchi di certi "andazzi" (non solo quelli delle multe...).

E, dopo aver risposto con chiarezza alle domande, Rosini dica umilmente: «ho sbagliato come un cittadino qualunque, ho moltiplicato l'errore per il ruolo che ricopro, ringrazio chi mi ha dato l'esempio a cui ora mi adeguo. E mi scuso non solo con i cittadini ma con la città ufficiale che mi ha scelto come suo rappresentante, pago tutte le multe di mia competenza (diretta e indiretta) e, laddove fossi "graziato" magari da un provvedimento minimo, di semplice cambio di direzione pubblica, per il futuro mi impegno a dare l'esempio e a raggiungere gli obiettivi fissati, con severità, dall'amministrazione pubblica e a devolvere i relativi premi a un'associazione di disabili»

È troppo, dr. Rosini?

No, non è troppo.

Comunque manterrebbe il suo lauto stipendio e non verrebbe licenziato come avverrebbe in un Paese normale in cui il venir meno ai rapporti fiduciari e ai doveri istituzionale e deontologici presuppone un semplice "bye bye, mr. comandante...".

Cristiano Rosini faccia così e torni ad essere quel "bravo ragazzo" che mi dicono fosse prima di farsi annebbiare la vista dai gradi e alludere, o far alludere, acsua difesa a presunti "capricci" dei politici da lei sopportati.

Nella vita, glielo dico proprio io che qualche volta magari mi sento più vittima che aguzzino, si può sbagliare, ma si deve avere la forza di spegnere il vecchio motore, montarne uno magari usato e meno potente ma poi accenderlo con decisione guardando a fronte alta la strada che è davanti.

È solo così che, dall'alto di un riscoperto senso della dignità che passa per il rispetto degli altri e per il senso di opportunità verso i comuni mortali o i vertici cittadini che siano, si ricomincia a riaffermare la propria dignità e a comandare.

La propria vita.

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