Banca Popolare di Vicenza, M5S: finalmente una buona notizia per gli azionisti
Domenica 30 Agosto 2015 alle 21:33 | 0 commenti
Il Movimento 5 Stelle già da tempo attivo sulla vicenda Banca Popolare di Vicenza ha formato un "Gruppo di lavoro BPVi" composto dal Senatore Enrico Cappelletti e dal Senatore Gianni Girotto. Gruppo che ha analizzato ora la pubblicazione della prima semestrale 2015 della Banca: "finalmente una buona notizia per gli azionisti della Banca Popolare di Vicenza… ma non basta!".
Ecco il testo della nota:
Venerdì scorso la Banca Popolare di Vicenza ha rilasciato i dati sull’andamento del I° semestre 2015. Come abbiamo analizzato e commentato più volte, la verità , lentamente, sta emergendo. I dati di bilancio erano stati ampiamente previsti dagli esperti da noi consultati, sia nell’entità della perdita sia nell’aumento di capitale.
Pare però che ci possa essere una buona notizia per tutti coloro che hanno sottoscritto l’aumento di capitale per poter ottenere un finanziamento e per tutti coloro che hanno ottenuto un finanziamento a fronte di acquisto di azioni della banca.
Come a suo tempo facemmo notare, concedere un finanziamento a fronte di un acquisto o sottoscrizione di azioni della banca è vietato (art. 2358 comma 6 del Codice Civile). Nella semestrale 2015 è stata creata una riserva ‘indisponibile’ per la banca di poco meno di 1 miliardo di euro. A tanto sono arrivati i prestiti a fronte di questo tipo di operazioni.
Il nuovo Amministratore Delegato pare si sia premurato di creare questa riserva indisponibile con lo scopo di essere pronto a rimborsare i soci che ne faranno richiesta.
Il fatto sorprendente è che queste operazioni vietate non furono a suo tempo bloccate, attraverso il Ministero delle Finanze, da Consob e da Banca d'Italia. Dobbiamo credere che Consob, Organo di Vigilanza, e Banca d'Italia non leggano i prospetti? C'è anche un altro aspetto che dovremmo definire tragicomico. Stiamo parlando dei risparmi e della vita di tante persone. L’ex Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, che a suo tempo non intervenne, ora, in qualità di Governatore della BCE, si accorge finalmente che quelle pratiche erano vietate.
Ripetiamo ancora una volta che a due anni di distanza da quei fatti ancora nessuna Procura si è mossa. Rimanendo in argomento, restano aperti alcuni interrogativi, le altre ipotesi di reato, tra cui truffa, aggiotaggio, insider trading, nei confronti degli ormai ex vertici della banca e, per le rispettive competenze, anche nei confronti di Consob e Banca d'Italia. Stiamo parlando di quasi 1 miliardo di Euro carpiti ai risparmiatori in modo che appare fraudolento. Soprattutto a persone in difficoltà economiche, che avevano necessità di finanziamenti per le loro attività .
A noi appare evidente che Banca d’Italia e Consob potessero e dovessero fare qualcosa. I fatti erano già stati denunciati nel 2008 con un esposto di ADUSBEF alla Procura della Repubblica di Vicenza.
Si è trattato, secondo le nostre ipotesi, di “mancati provvedimenti nella tutela del risparmio pubblicoâ€, da parte di organi di vigilanza profumatamente pagati da noi cittadini, a cominciare dalla Procura. Il Codice Penale all'art. 40 “Rapporto di causalità â€, comma 2, dice che “Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale e cagionarloâ€.
Invitiamo pertanto gli azionisti che si trovano nelle situazioni descritte, a stare pronti per presentare tutte le richieste del caso. Sarebbe un grandissimo risultato e un passo in avanti.Â
Ma non basta. Riteniamo che esistano altre situazioni da valutare e da sanare!
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