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Ginnastica Ritmica a Santa Croce Bigolina, in un mondo di lupi, attimi fuggenti e spread alle stelle

Di Martina Magnaguagno Mercoledi 21 Ottobre 2015 alle 16:22 | 0 commenti

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L’appuntamento con il presidente Magrin della Vicenza Ginnastica era il piazzaletto della Chiesa di San Giorgio in Gogna, “mia parrocchia dal ’63, quando con l’arrivo di don Ettore ebbe inizio quella bella stagione di fioritura di questa Chiesa e dei quartieri San Giorgio e Gogna.

Nei primi anni ’50 la Gogna faceva parte della Parrocchia di Santa Caterina”,  continua mentre in macchina mi accompagna alla riscoperta di un’altra realtà dove la Ginnastica Ritmica è di casa da 15 anni: Santa Croce Bigolina, a sud della Città; ” si attivava allora in modo ammirevole un chierico, don Giacomo, che raccoglieva noi ragazzini e sul finire di ogni Aprile dichiarava aperti i Giochi di San Giorgio con le pignatte che si rompevano in quei  prati, che nei successivi anni diventarono fondamenta per le abitazioni. Con le corse in bicicletta lungo quella stradina  dove erano stati piantati, stecchi lunghi e magri verso il cielo, quei platani che ora guardano la trafficatissima via Fusinato, chiave di volta tra l’est e l’ovest cittadino”. Lasciamo a destra la Rotonda, “ecco, da qui comincia il nostro bacino d’utenza, continua, da Campedello  a Longare, da Arcugnano a Fimon.” Entriamo in rotatoria all’altezza del Supermercato e superiamo  la Circoscrizione 2,  lasciando a destra i condomini affollati di via Einaudi. “Fino all’anno scorso eravamo qui nella palestra della media Scamozzi in coabitazione con il volley locale, l’Antares. Villette a due piani si susseguono a sinistra ad altrettante villette con verdi  e  curati giardini. Un grande parcheggio circondato su due lati da impianti sportivi, il tennis e un campo da calcio. Veramente una bella entrata a sud di Vicenza, anche se invisibile ai più. Di fronte, la scuola primaria PERTINI, una garanzia di serietà, se non altro per il nome, precisa Magrin mentre attraversiamo la strada per raggiungere la scuola e la Palestra, staccata a sinistra dal principale corpo di fabbrica. Nel giardino della scuola, alberi ed ancora alberi di alto fusto con le targhette bene in vista per distinguere una specie arborea dall’altra. Veramente un bel lavoro per chi mantiene e salvaguarda questo bene prezioso a vantaggio della comunità.

Ecco, entriamo nel nuovo regno di Marta Magrin, la Responsabile Tecnica della Vicenza Ginnastica ed Istruttrice qui, Tecnica Regionale di Federazione e Giudice, ”figlia d’arte per impegno e dovere, interviene il presidente, che con indubbie capacità è riuscita in quindici anni a farsi apprezzare, progettando movimenti di massa ai Saggi e contribuendo lei e le insegnanti tutte  a stravolgere il concetto di Palestra, quello stesso pensiero che non è stato raccolto da nessun’altra Associazione. E forse è un bene. Ognuna intenta a guerreggiare, con l’inferno nel cuore per rubarsi spazi a vicenda,  tra il basket e il volley a farla da padrone, una ventina o poco meno di Associazioni nel mondo biancorosso cittadino.” Entriamo che sono le cinque del pomeriggio meno qualcosa. Anche qui come alla palestra del Laghetto corsi in contemporanea, il primo a destra con la maestra Lidia, (e vedendola, sono all’improvviso tornata  bambina  quando la mia passione si chiamava  Barbie) e a destra con la maestra Marta il secondo corso. “Ecco,  interviene il presidente, la realtà è questa. Avevamo richiesto a Giugno di allungare di mezzora la nostra presenza alla Scamozzi, portando quindi la Ritmica dalle 16.10 alle 19.30, tanto il martedì quanto il giovedì, 6 ore e quaranta in tutto a settimana, richiesta che non mi sembrava un’eresia o blasfemia, dato il concetto, questa volta sì blasfemo,  di equiparare la palestra in sé quale luogo sacro per quelle due  attività  sportive che fanno man bassa degli spazi al chiuso a Vicenza. Ci venne assegnata la Pertini per aderire al surplus richiesto.  E  poi questa mezz’ora è stata ridotta a quindici minuti il giovedì, dopo un lungo ed estenuante dibattere: noi che abbiamo uno spread da paura in ogni palestra, quel differenziale sportivo di atlete per ora di utilizzo,  che dovrebbe far sbiancare e contemporaneamente arrossare di vergogna chi pretende che la palestra sia ad uso e consumo di pochi intimi e degli utilizzatori abituali, ormai allenati ad ogni dove a determinare la proprietà esclusiva.  Cose da folli;  cinque corsi di atlete in 200 minuti il martedì e 185 minuti il giovedì, di poco e ancora per poco, sotto il numero 100, tutte insieme e accavallate, appassionatamente.  Ma l’anno  prossimo non sarà così, chiosa il boss della ginnastica per adulti locale, minacciando fuoco e fiamme con l’Assessorato per il calo degli iscritti, avvezzi a fare l’attività alle stesse ore, stessi giorni, con quella monotonia che ti riempie il cuore, senza guizzi o scatti… prima o dopo il telegiornale e a letto dopo  Carosello. Quelli stessi adulti e anziani che senza dubbio avranno una o due nipotine alla Ritmica, e che forse a qualcuno non riesce e non vuole guardare le cose da angolazioni diverse; pretendono e non sanno combattere per trovare la propria voce. Chi non  ricorda, continua il presidente Magrin, guardandomi negli occhi con i suoi, misti di quel giustificato  dispiacere che convive da tempo con muri di gomma, chi non ricorda  l’Attimo Fuggente dell’ 89  del secolo scorso e la magistrale interpretazione del compianto Robin Williams… “guardate questi visi del passato, non molto diversi…pensano di essere destinati a grandi cose. Rendete straordinaria la vostra vita. Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo, lo sai, vola, e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà.” Sono quasi le sette di sera e mi rendo conto solo ora di aver parlato di altre cose e poco di Ritmica. Parlare della professionalità delle due insegnanti in palestra mi risulta decisamente superfluo e fuori luogo. Basta aprire gli occhi se vuoi vedere: lo avverto io stessa, catapultata per caso  nel mondo della Ginnastica Ritmica. Un attaccamento e una  devozione delle atlete che aumenta e cambia a seconda dell’età delle ginnaste. Più intenso e profondo con le più piccole, più mirato e accattivante, quasi fraterno con le più grandi, da amica ad amica, da adolescente  a consigliera.  Una bellissima scuola di vita, dove in modo percettibile e palpabile si coniuga quel famoso motto dei nostri antichi…mens sana in corpore sano.

Rientriamo in macchina verso la Città; ora capisco cosa intendeva il presidente invitandomi con un titolo particolare a sussurrare  di lupi presenti da tempo, non come i cinghiali scesi al piano ed intenti a razzolare ad Altavilla (una delle prossime tappe della sedi della Vicenza Ginnastica) nel prato di casa del sindaco Catagini, Claudio per gli amici, precisa Magrin; e parlare pure di attimi fuggenti e  di spread alle stelle.

Ed ecco la mia macchinetta, ad attendermi nel piazzaletto della Chiesa di San Giorgio, a fianco di quel muro di mattoni che sta in piedi per miracolo, memoria di quell’antico Ospizio, e parete nord  dell’officina di Tomasini, il meccanico di biciclette e motorini della Gogna, con quelle tre finestre, di cui una accecata, unici pertugi con cui si controllava l’assonnato viale Fusinato negli anni 50. Prossima tappa forse Montecchio Maggiore, l’Anna Frank, la media…dal tubo blu, a seconda degli impegni di entrambi.


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