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Fondi UE al Veneto, Assessore Caner: "Pronta una cabina di regia". E sulla pedemontana vicentina arriverà la banda larga

Di Pietro Rossi Martedi 18 Agosto 2015 alle 21:21 | 0 commenti

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I programmi operativi adottati dalla Commissione Europea per il Veneto prevedono uno stanziamento di 600 milioni di euro per la nostra Regione, 200 milioni in più dell'ultimo programma settennale. Una vittoria per Federico Caner, assessore regionale con delega ai fondi comunitari, che fa il punto della situazione sulla gestione degli stessi: "La UE ci ha premiato ma nella gestione precedente qualcosa non è andato non per negligenza ma per mancato controllo di tutte le domande da presentare per ottenerli - spiega al nostro giornale - ora non ripeteremo l'errore, ho già pronto un progetto per una cabina di regia che gestirà la richiesta dei fondi, non perderemo nemmeno un centesimo".

Essendo il programma operativo diviso per assi, spetta infatti a diversi assessorati preparare sia la documentazione per le richieste sia i bandi per le aziende alle quali verrà affidata la commessa. I settori sono divisi in ricerca e sviluppo (114 milioni di euro), energia sostenibile (92 milioni di euro), interventi per rischio sismico (45 milioni di euro), sviluppo urbano (88 milioni di euro), competitività dei sistemi produttivi (159 milioni di euro) e agenda digitale (77 milioni di euro). Un piano di investimenti complesso "che richiede infatti molta attenzione - aggiunge l'assessore - in passato c'è stato qualche problema con la rendicontazione, quindi abbiamo perso qualcosa, circa 10 milioni di euro su 400 perché dall'Europa ci è stata contestata la non corretta compilazione dei documenti". Cosa che, promette l'assessore, non succederà questa volta: "Si parte con la progettualità e con i bandi e con questa cabina regia perché voglio che tutto venga gestito con puntualità visto che i criteri per ottenere i finanziamenti sono selettivi e non a pioggia, quindi tutte le richieste verranno monitorate e decise con le categorie e voglio che vadano a buon fine. Se prima c'era il rischio di perdere parte dei finanziamenti, una piccola perdita fisiologica, oggi ci sono le condizioni politiche in Giunta e strutture che cominciano a dialogare tra di loro". 
Anche perché i Veneto deve allinearsi in particolare su uno dei temi fondamentali degli investimenti, quello dell'agenda digitale, con la prospettiva di mettere in rete tutta la regione al più presto. "Su questo settore non siamo tra gli ultimi ma nemmeno tra i primi e infatti è uno dei temi sui quali bisogna lavorare di più, un tema fondamentale per il sistema produttivo veneto - conferma Caner - per questo mi sono già incontrato con le categorie economiche e tutti sono dell'idea di arrivare con i cavi dappertutto. Non so se ce la faremo con questo investimento ma comunque sarà un gran passo in avanti. Zone problematiche come la pedemontana o la montagna veronese e vicentina potranno contare sia sui fondi europei sia su quelli per i Comuni di confine, assieme dovrebbero arrivare a una copertura completa". 
L'ultimo commento dell'assessore è invece sui quattro miliardi e mezzo destinati alla regione Sicilia, un'enormità rispetto ai 600 milioni del Veneto. "La cosa che mi fa arrabbiare non sono tanto quei quattro miliardi di euro a loro, assegnati perché quella è considerata, al contrario di noi, una regione non in completo sviluppo - conclude Caner - quello che non sopporterei è vedere che quei soldi non vengano usati tutti per il sistema Italia ma che vadano sprecati da una gestione amministrativa inefficiente".

Regione Veneto

“Soddisfazione duplice per l’ok arrivato da Bruxelles al Piano operativo regionale 2014-2020 di impiego dei fondi Ue per lo sviluppo regionale. La ‘luce verde’ data dalla commissione europea al POR del Veneto mette in moto 600 milioni di euro, di cui la metà di fonte comunitaria, che andranno a rafforzare la ripresa economica, investire su ricerca e innovazione e a supportare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”.

Federico Caner, assessore regionale con delega ai fondi comunitari, plaude al via libera arrivato da Bruxelles al programma operativo regionale per i fondi Fesr 2014-2020 e si dichiara doppiamente soddisfatto non solo per il ‘timbro’ finale dato dalla Ue, ma anche perché gli organismi comunitari hanno riconosciuto la buona capacità di impiego dei fondi da parte del Veneto, portando da 400 a 600 milioni di euro la dotazione finanziaria del programma settennale. “Il Veneto – sottolinea Caner – nonostante qualche problema di rendicontazione verificatosi in corso d’opera durante il precedente ciclo di programmazione 2007-13, ha dato comunque prova di saper spendere bene e tempestivamente le risorse finanziarie del Fesr ed è quindi stato premiato”.

Per il 2014-2020 Bruxelles ha pertanto alzato la soglia da 400 a 600 milioni, il 50 per cento dei quali sono di fonte comunitaria. Andranno a sostenere programmi e iniziative di efficientamento energetico, innovazione e contenimento dell’impatto inquinante delle attività produttive. “Per il sistema produttivo veneto – commenta Caner – l’ok della Ue alla al programma predisposto dalla Regione, in partnership con gli attori economici e le istituzioni nazionali e comunitarie, significa soprattutto sviluppare le reti a banda larga e dare concretezza all’agenda digitale. Da qui al 2020 cittadini e imprese del Veneto dovranno essere in rete ed avere accesso ad una articolata ed efficiente gamma di servizi online, primo requisito per la competitività del sistema veneto”.


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