Filtri auto diesel, Cappelletti: peggiorano inquinamento?
Mercoledi 6 Maggio 2015 alle 15:24 | 0 commenti
Enrico Cappelletti, senatore Movimento 5 stelle
Mentre i cittadini italiani continuano a soffocare ed ammalarsi in città inquinate da gas e polveri, non é affatto chiaro se i costosissimi filtri antiparticolato obbligatoriamente montati sulle auto diesel di nuova immatricolazione, siano utili ad abbattere le emissioni nocive per la salute dell'uomo oppure, al contrario, peggiorino addirittura la situazione. Pare infatti assodato che questi dispositivi (FAP), aumentino le emissioni di PM 2,5 (particolato fine), notoriamente molto pericoloso per la salute.Consideriamo anche che almeno due Procure della Repubblica stanno indagando, in particolare la Procura di Roma, su ipotesi di reato d'abuso d'ufficio e falso ideologico che coinvolgerebbero dirigenti del Ministero Infrastrutture e dei Trasporti che si sarebbero occupati proprio dell'omologazione di questi dispositivi.
In sunto, l'efficacia dei filtri é messa in forte dubbio. Ci troviamo davanti ad un business miliardario in euro e si profila perfino un'ipotesi di gravissima responsabilità penale di funzionari incaricati alle verifiche sulla efficacia di questi stessi dispositivi, in termini di riduzione delle emissioni.
Come se non bastasse, da anni il Ministero ignora la presenza sul mercato di un filtro alternativo, messo a punto da una società Veneta che ha inventato un dispositivo che lavora sulla combustione anziché sull'ingabbiamento delle polveri, e che risulterebbe molto più efficace sul piano della riduzione delle emissioni nocive alla salute.
L'omologazione di quest'ultimo dispositivo é stata – guarda un po' il caso - bloccata nelle sabbie mobili della burocrazia, mentre altre aziende (come Pirelli, FIAT, Iveco..) sono state autorizzate a mettere in commercio i loro filtri che, paradossalmente, inquinerebbero di più.
Per tutti questi motivi abbiamo dunque provveduto a presentare un'interrogazione parlamentare urgente rivolta ai Ministri dei Trasporti, dell'Ambiente e della Salute. Con questa interrogazione chiediamo di fare immediata chiarezza sulle omologazioni “facili†concesse a dispositivi dalle dubbie performance anti inquinamento e chiedendo inoltre ragione dell'inspiegabile ritardo con cui viene affrontata l'omologazione di filtri alternativi, clamorosamente dichiarati efficaci nell'abbattimento delle emissioni proprio dal Centro Prove Autoveicoli di Bari, organo dello stesso Ministero dei Trasporti.
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