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Fantò: appello ai deputati socialisti alla vigilia del maxiemendamento sulla scuola

Di Citizen Writers Lunedi 6 Luglio 2015 alle 23:02 | 0 commenti

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Luca Fantò, Gruppo di lavoro scuola PSI provincia di Vicenza

Il perdurare delle proteste alla vigilia del dibattito in aula sulla “buona scuola” permette a noi socialisti vicentini di richiamare ancora una volta l’attenzione dei Parlamentari socialisti sull’inadeguatezza di quanto proposto dal Governo nel ddl 2994 prima e nel maxiemendamento AS 1934 poi.

Un provvedimento che, al di là dei naturali proclami di chi lo ha proposto ed imposto: abolisce la titolarità di cattedra e quindi amplifica il drammatico problema del precariato nella scuola pubblica; limita fortemente la libertà di insegnamento; non risolve il problema dell’equiparazione degli stipendi dei docenti italiani ed europei; annulla ogni reale sostegno al merito depotenziando il FIS e sostituendo le graduatorie (oggettive e pubbliche) con albi (ambiti territoriali) in cui tutti i docenti sono sullo stesso piano; non valorizza le professionalità; taglia l’organico del personale ATA; non abolisce anzi potenzia le agevolazioni economiche alle scuole non statali.

Allora noi socialisti vicentini chiediamo ai nostri Deputati di dare un segnale di chiara discontinuità con una linea governativa che condanna la scuola statale pubblica all’inerzia.

Noi socialisti non abbiamo, ancora, la forza politica per poter determinare la politica del Governo, ma, forti della tradizione che ci ha visto sempre accanto alla scuola statale, al personale scolastico e docente e quindi ai giovani ed alle famiglie, possiamo levare alta la nostra contrarietà. Non sterile contrarietà. Noi socialisti abbiamo la possibilità di fare proposte, le abbiamo fatte (anche se il PD le ha ignorate preferendo quelle di Alfano e dei suoi uomini), possiamo continuare a farle.

Possiamo essere noi socialisti: a ribadire che la scuola non statale deve poter esistere senza finanziamenti diretti od indiretti da parte dello Stato (a Vicenza, nel 2014-15, netto assegnato alle scuole non statali: 4,5 milioni  dell’infanzia; 1,3 milioni alla primaria; 300.000 euro alle secondarie. Totale 6 milioni circa solo per la provincia di Vicenza);  a sostenere con fermezza una fase transitoria di stabilizzazione pluriennale per i docenti di II fascia delle Graduatorie d’Istituto e vigilare sulla correttezza dei concorsi; a chiedere il ripristino delle graduatorie con punteggi trasparenti e quindi l’abolizione degli ambiti territoriali; a chiedere l’introduzione di un oggettivo sistema di valutazione dei docenti  basato, ad esempio, sul successo scolastico degli alunni; a proporre un reale adeguamento degli stipendi ai livelli dei docenti dei  Paesi europei che oggi rappresentano l’eccellenza nel campo dell’istruzione.

Proposte per una scuola “buona”, che, per essere effettivamente tale, dovrebbe essere  rafforzata, potenziata, resa più efficace e moderna non rivoluzionata o, peggio ancora annichilita. 

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