Damian del Club “Città del Palladio”: a proposito di alta velocità...
Martedi 20 Gennaio 2015 alle 22:53 | 2 commenti
Luigi Damian, Presidente del Club Forza Silvio “Città del Palladioâ€, uno dei gruppi di Forza Italia lanciati da Silvio Berlusconi, ci invia una riflessione sul progetto del Treno ad alta capacitÃ
L’impensabile è successo. L’improponibile e inopportuno progetto di fattibilità sulla TAV vicentina è stato votato il 13 gennaio da Consiglio Comunale di Vicenza, quasi all’unanimità , maggioranza ed opposizioni hanno dato il via alla devastazione di Vicenza.
Noi, e moltissimi altri cittadini con i quali abbiamo parlato dell’argomento in questi giorni, ci troviamo in totale disappunto per tutti i motivi già espressi in più occasioni, che vanno dall’abbattimento di oltre 80 case, edifici industriali, della attuale stazione, di varie infrastrutture,  ecc. e, soprattutto, per il fatto di causare tanti disagi a molti cittadini e mettere alcuni di loro, quelli che sono informati del progetto, e magari ne vengono coinvolti, in uno stato d’ansia che li attanaglia anche di notte. Restiamo esterrefatti quando sentiamo e leggiamo le valutazioni, che sembrano sempre più astruse giustificazioni di chi è stato pescato con le dita nella marmellata, da parte dei politici propositori, fatte esclusivamente per dare il via libera ad un’opera che, per i danni che comporterà , ha dell’inconcepibile. Qualche illustre concittadino dice che non gli sembra vero potere uscire dai Giardini Salvi e vedere tanto verde nel parco che andrà dal Campo Marzo alla collina di Monte Berico senza l’interposizione dell’orrenda stazione ferroviaria. Ma questi concittadini fanno uso normale e libero dell’attuale parco di Campo Marzo? Non si sono accorti che, da anni, è per gran parte ad uso di persone poco per bene? Che non è possibile percorrerlo di sera senza rischi, che è luogo di scambi illeciti di giorno e di notte? Sentiamo dire che il passaggio a sud vedrà l’esproprio ed il danneggiamento di tanta campagna, che su questa proposta a suo tempo si sono espressi in maniera contraria tanti cittadini e tanti Comitati che mettevano in risalto la disfatta dei Colli Berici, che ci sarebbero stati viadotti interminabili, ecc.  Storielle, fantasie degli interessati a gettare zizzania.  Meglio distruggere case e mettere sottosopra una città e la sua periferia per decine di anni?? Meglio l’interramento completo di quattro binari affiancati con enormi colate di calcestruzzo con tutte le problematiche idriche e ambientali che ne derivano? Il tutto per fare sfrecciare velocemente per Vicenza quasi il doppio degli attuali treni, senza che la stragrande maggioranza di loro si fermi nella nostra città ? Sulla mostruosità del tunnel previsto sotto Villa Valmarana si è veemente dichiarato contrario anche il critico Vittorio Sgarbi. Il progetto ha trovato spazio anche su alcune testate straniere. “La ferrovia Verona-Padova, è l’allarme degli esperti, potrebbe distruggere il paesaggio culturaleâ€, questa la frase preoccupata apparsa sul “Guardian†il noto quotidiano inglese, la vicenda ha trovato spazio anche su tre quotidiani austriaci, il “Tiroler Tageszeitungâ€, il “Kleine Zeitung†ed il portale “Salzburg24â€. C’è stata una petizione al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, da parte di una professoressa dell’Università di Ferrara, secondo la quale il progetto, così com’è, violerebbe gli accordi Unesco siglati nel 1994. Tutti pareri che non contano nulla? Sono solo i nostri politici locali che ci capiscono qualcosa? Abbiamo in città gli eredi di Pico della Mirandola? E allora, basta con le decisioni affrettate senza consultare i cittadini, informiamoli correttamente sui contenuti del progetto, sulle sue mostruosità , proponiamo loro alcuni quesiti e attendiamo le risposte, vediamo se sono felici di vedersi sacrificare la cara vecchia stazione che, da oltre 100 anni, è sempre stata alla portata di tutti e che, peraltro, è già costata un sacco di milioni per il recente restauro ancora in via di completamento. Basta con chiacchiere inutili, con pareri di parte, ripartiamo da zero mettendo sul tavolo tutte le varie proposte, coinvolgiamo il maggior numero di cittadini possibile, per arrivare il più coerentemente, democraticamente e liberamente possibile ad una ampia conclusione condivisa dai più. Da parte nostra ci stiamo impegnando nella raccolta di firme, che sta avendo un buon successo perché molti cittadini, conosciuto il contenuto delle opere, sono molto critici sulle soluzioni adottate. Se ciò non fosse sufficiente si pensi tranquillamente ad un referendum, la forma di espressione più democratica che esiste: i decisori politici non possono decidere di mettere sottosopra la città e la vita dei propri cittadini senza ascoltarli o ascoltandone solo pochissimi, magari i soliti noti, più uguali degli altri.
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