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Criminalità, un lettore ci manda il suo certosino lavoro statistico: "Stranieri fanno più del 50% dei reati". Ma attenzione al "giornalismo fai da te"

Di Pietro Rossi Domenica 23 Agosto 2015 alle 02:33 | 0 commenti

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La riflessione che si dovrebbe fare è sul mestiere del giornalista. Nel nostro piccolo è una professione che cerchiamo di difendere, nonostante oggi non sia una cosa facile: le difficoltà legate alla stampa indipendente, il giornalismo di regime, quello usa e getta dell'era social e le bufale industriali che girano in rete. Croce e delizia dell'informazione il grande calderone di internet, che dà democraticamente voce a tutti, ha da una parte semplificato la vita dei giornalisti e dall'altra ha svilito questo lavoro, tra approfondimenti sempre meno prodotti e di conseguenza richiesti e leggi del mercato che impongono un linguaggio tagliato con il cutter e la velocità della notizia che poi, dopo qualche ora, passa in archivio e lì vi rimane. 

Una lunga premessa alla quale aggiungiamo una coda: la nostra politica è dare spazio alle diverse voci, senza censura se non quella dettata dal "senso comune". L'analisi fatta da Luciano Parolin, settantenne ex insegnante vicentino, scrittore di libri storici e strenuo difensore della famiglia naturale - come già scrivemmo - ci ha quindi incuriosito.

Altro non fosse che per la sua metodica e caparbia applicazione su di un campo tanto duro, ma caro e indispensabile, ai giornalisti pre-digitalizzati. E cioè la raccolta delle fonti. Come dice Parolin "Ogni mattina da Giovedì 6 novembre 2014 a domenica 14 dicembre 2014, ho letto attentamente i giornali fermandomi in particolare sulla cronaca Giudiziaria..." Bontà sua e dedizione artigianale ammirevole anche se, permettendoci un umile consiglio, i giornali non sono la bibbia e sovente qualche cronaca giudiziaria viene anche omessa.
La differenza tra Parolin - che giornalista non è - e chi ha scelto questo a volte ingrato mestiere sta forse nelle conclusioni. È evidente dove Parolin vuole andare a parare e lo fa capire subito: "...con attenzione alle persone straniere provenienti dall'Est e dall'Africa". Ecco, il punto è questo. Per chi fa informazione la cronaca non è mai tendenziosa e la gestione della complessità diviene un assillo. La notizia e l'approfondimento, il reportage e il lavoro di raccolta fonti è una cosa che fa sudare. Ma il suo scopo non è mai "morale". La paura del cronista è di voler cercare scorciatoie, la sua dannazione è di cercare di dare un quadro completo della realtà sapendo che a volte l'impresa è impossibile. Non si tratta di capire se gli immigrati commettono più, meno o in misura uguale reati degli italiani. Il giornalista si occupa, partendo dai dati, di fare un quadro di una stratificazione sociale, fitta di componenti e di variabili, qual'è quella della società italiana attuale. Per il resto, le statistiche di qualsiasi genere in genere sono quelle delle tre pagnotte per tre persone. Anche se se le mangia tutte una persona, per la statistica sono una a testa. Quello che rimane sono opinioni, con buona pace del nostro gentile 
Luciano Parolin che ci ha inviato questo documento che riceviamo e volentieri pubblichiamo

Relazione e Statistica Dicembre 2014

Ogni mattina da Giovedì 6 novembre 2014 a domenica 14 dicembre 2014, ho letto attentamente i giornali fermandomi in particolare sulla cronaca Giudiziaria e le notizie dai Tribunali, con attenzione alle persone straniere provenienti dall'Est e dall'Africa. I fatti di cronaca descritti e letti per 40 giorni consecutivi giorni sono stati in totale 200.
Persone coinvolte in totale sono 324 di cui 5 femmine

La tipologia dei reati reati commessi è la seguente:

1° Furti, Furti aggravati, rapine.........................53 pari al 25% del totale
2° Guida in Stato di ebbrezza, senza patente.... 22 pari al 11% 
3° Detenzione e spaccio di stupefacenti....... 20 pari al 10%
4° Lesioni e varie..................................... 14 pari al 7%

Secondo la Nazionalità i crimini sono da imputare in linea di massima a cittadini:

1° Romania 32
2° Marocco 22 
3° Tunisia 20
4° Nigeria 16
5° Serbia 13
6° Albania 12
7° Nomadi 10 apolidi, rom, zingari
8° Ghana 7

Altre nazionalità. Non si conosce il numero degli stranieri diviso per nazionalità.
- Note. Dove la cronaca del Giornale è approfondita si può confermare che:

A - A Vicenza il "mercato della droga" è fiorente ed è in mano ai Nord Africani.
B - Rapine e furti con attrezzature per scasso sono dei Rumeni.
C - I Cinesi, sono evidenziati solo per casi (pochi) di prostituzione "domestica"

Purtroppo non abbiamo nessuna statistica o numeri reali sul numero degli stranieri presenti in città e la loro divisione per etnie. Da statistiche Nazionali sappiamo che gli stranieri presenti sul territorio sono circa il 10% della popolazione, ma commettono + del 50% dei reati. Da aggiungere circa il 4% dovuto agli immigrati asilo politico o meno.

N.B. Sapendo che l'azione giudiziaria inizia con l'intervento di Polizia o C.C. e successivamente della Magistratura, si chiede quanto costano all'erario tutti questi interventi che si trascinano per anni, senza nessuna conclusione.? Leggendo attentamente le cronache dei giornali si legge che molti degli Africani sono recidivi, sono fermati, arrestati più volte, ma restano incontrollati sul territorio.
Lascio a voi, un ulteriore esame dei fatti esposti. 
Allego materiale.


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