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Cooperative Sociali: a Vicenza clima di paura e odio razziale, emergenze sono altre

Di Edoardo Andrein Venerdi 13 Marzo 2015 alle 20:45 | 0 commenti

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Il “Progetto Sulla Soglia” riunisce la Cooperativa Sociale Tangram, Cooperativa Sociale Insieme e l’Associazione Rete Famiglie Aperte. Tutte realtà che lavorano nella città di Vicenza per “portare avanti progetti di inclusione e migliorare la vita della città mediante attività concrete e quotidiane che possano far da ponte tra la cittadinanza e i suoi elementi più deboli”. Le Cooperativa Sociali di Vicenza ora hanno deciso di farsi sentire, per fare luce sulla delicata situazione sociale a Vicenza.

“Siamo preoccupati – racconta Barbara Balbi, presidente Cooperativa Tangram - per gli eventi che si sono susseguiti a breve distanza a Vicenza e che hanno coinvolto le popolazioni Sinti, Rom e Gagè, con le conseguenti tensioni che in questi giorni ci hanno interessato”.

Di seguito vi proponiamo integralmente il documento di riflessione preparato dal “Progetto Sulla Soglia” di Vicenza. 

LACIO GIVÈ, ME SIM ROM

VERSO UN’INTERAZIONE TRA ROM, SINTI E GAGÈ  

La realtà del Progetto sulla Soglia di Vicenza, composta da Cooperativa Sociale Tangram, Cooperativa Sociale Insieme e Associazione Rete Famiglie Aperte,  intende richiamare con forza l’attenzione della cittadinanza sul clima di tensione che si è venuto a creare in seguito ad alcuni avvenimenti di cronaca  riguardanti cittadini appartenenti alle minoranze Sinte e Rom residenti in città.

Riteniamo che in queste ultime settimane si stia diffondendo, in modo più o meno consapevole, un clima di paura e odio razziale che poco ha a che vedere con la specificità degli eventi. Pensiamo che in questo momento storico, in cui tanti cittadini vivono difficoltà economiche, oltre che sociali, innalzare il livello del conflitto mettendo le persone “una contro l’altra” non faciliti una concreta risoluzione dei problemi.

Crediamo sia sbagliato e tendenzioso trattare questi fatti di cronaca non considerando anche il contesto di marginalità ed esclusione sociale che da sempre viene riservato a queste comunità. Pare che si sia arrivati ad una “guerra tra poveri” dove a Rom e Sinti viene assegnato il facile ruolo di capro espiatorio di tutti i nostri mali, in quanto minoranze già emarginate e poco accolte dalla popolazione maggioritaria. Il bisogno di maggiore sicurezza e di legalità  è legittimo, ma è necessario tenere presente che le emergenze in Italia sono altre: i salari, la precarietà del lavoro, la corruzione, la criminalità organizzata, ecc. L’impressione è che a volte si parli contro Rom e Sinti appunto per distogliere l'attenzione da quelli che sono i nostri veri problemi.

Negli ultimi anni la Commissione Europea e lo Stato Italiano hanno elaborato LA “STRATEGIA NAZIONALE DI INCLUSIONE DEI ROM, DEI SINTI E DEI CAMMINANTI” che prevede, tra le diverse azioni, il superamento dell'anomalia tutta italiana dei cosiddetti “campi nomadi”. Ci preme sottolineare che, lontano dai riflettori, esiste un'altra normalità  basata su curiosità e rispetto reciproco, costruita su  esperienze di mutuo aiuto e vicinanza tra cittadini Gagè(=non Rom), Sinti e Rom. Ci sono persone, famiglie, educatori, insegnanti che si pongono l'obiettivo dell'INTERAZIONE: non è una sfida semplice, ma la speranza aiuta a superare difficoltà, momenti di smarrimento e frustrazioni. Crediamo che questo sia un processo lungo che deve essere attivato giorno per giorno, valorizzando le diversità tra le nostre culture. Ci sono famiglie che hanno negli anni supportato le frequenza scolastica di bambini/e, che hanno aperto le porte delle loro case credendo fermamente nell'accoglienza anche di chi può sembrare tanto diverso. Ci sono operatori che affiancano famiglie nell'affrontare le difficoltà quotidiane che da soli, per le condizioni di povertà ed emarginazione in cui vivono, probabilmente faticherebbero ad affrontare. Si lavora insieme, attraverso una relazione non giudicante, per attivare processi di legalità, di mediazione, di integrazione o meglio di interazione. Affianchiamo il lavoro di docenti che cercano di costruire ogni giorno le condizioni migliori per l'accoglienza di ragazzi/e Rom e Sinti perché crediamo che, attraverso la scuola, si possano attivare processi positivi di incontro reciproco e di arricchimento culturale.

Ci teniamo ad affermare, dunque, che c'è una parte della cittadinanza che ha raccolto questa sfida e che ogni giorno cerca di migliorare la vita della nostra città, che è capace di esprimere, spesso nel silenzio dignitoso, esperienze di inclusione e prossimità disinteressate.

COOPERATIVA SOCIALE TANGRAM

COOPERATIVA SOCIALE INSIEME

ASSOCIAZIONE RETE FAMIGLIE APERTE


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