Consiglio Comunale flash, mai così veloce l'approvazione del Bilancio di Previsione
Mercoledi 13 Maggio 2015 alle 01:03 | 0 commenti
Approvato in Consiglio Comunale il bilancio di previsione del Comune di Vicenza per il triennio 2015/2017, presentato il mese scorso dalla Giunta. I numeri: 3,2 milioni di entrate in meno da parte dello Stato, sbilancio di 5,3 milioni di euro, in parte recuperati con aumento dell'Irpef. Ma la notizia non è questa, la notizia è che la più importante riunione consigliare è terminata con ben due giorni di anticipo. Invece della prevista maratona consigliare che doveva durare fino a giovedì, alle 21:30 del primo giorno si sono chiusi i lavori.
Andiamo di cronologia. Nell'ordine. Primo: un intervento del consigliere Ruggeri sul fatto che i territori non devono subire le logiche del potere centrale romano sul Patto di Stabilità . Secondo: una polemica del consigliere Claudio Cicero sul fatto di non avere le fotocopie delle slide dell'assessore al bilancio Michela Cavalieri. Terzo: un intervento del consigliere Zaltron che non è d'accordo sul fatto di aumentare le addizionali Irpef per pareggiare il bilancio.
Poi si vota.
"Oggetto 26 - Imposte - Regolamento e aliquote per l'Addizionale Comunale all'IRPEF".
Approvato.
"Oggetto 27 - Approvazione modifiche al vigente Regolamento Comunale per la di cui al D.Lgs. 28/09/1998 n.360 disciplina della Tassa sui Rifiuti (TARI) e approvazione tariffe per l'anno 2015".
Approvato.
"Oggetto 28 - Ambiente-Approvazione del Piano Finanziario relativo al Servizio di Igiene Urbana nel Comune di Vicenza per l'anno 2015.
Approvato.
Oggetto 29 - Bilancio-Definizione della misura percentuale dei costi complessivi dei servizi pubblici a domanda individuale - anni 2015/2017".
Approvato.
Il tutto nel giro di nemmeno 30 minuti. Signore e signori ecco il Consiglio comunale per l'approvazione del bilancio di previsione più corto della storia. Addio emendamenti a fiume. Addio passato con consiglieri che passavano la notte sulle poltrone. Addio opposizione pura e dura fino alla sfinimento. Nell'era delle grandi intese e degli yes-man inconsapevoli, tutto si chiude in fretta. Perché tanto, c'è la crisi. E un bilancio è solo un bilancio. E se tutti sono d'accordo, vuol dire che è un bilancio fatto bene?
Pare di sì. Ci hanno anche provato i consiglieri Rucco, Cicero (con un altro intervento), Zaltron e Dovigo a fare un po' di opposizione, tutto sommato blanda, davanti a una giunta, un consiglio e un presidente che sembravano quasi annoiati, scossi solo dalla richiesta di fotocopie - ma anche sulla carta c'è la spending review e non è facile ottenerle - e che è arrivato a una veloce conclusione di un dibattito programmato in ben tre giorni.
In agenda il Comune aveva infatti previsto anche le giornate di mercoledì 13 e giovedì 14 per la discussione. E invece, alle 21:30 tutto finito. Bilancio approvato. Un po' di lungaggine sull'"Oggetto 30 - Bilancio-Approvazione del Bilancio di Previsione 2015/2017, del Documento Unico di Programmazione (DUP) per il triennio 2015/2017".
Approvato.
Dopo una discussione con sei ordini del giorno, che elenchiamo per dovere di cronaca - destinare fondi alla manutenzione di alloggi per nuclei familiari numerosi; un invito alla giunta di farsi interprete di un percorso di trasparenza con la Ulss 6 per i fondi destinati al sociale; impegno della giunta sulla mobilità ciclo pedonale; sostegno ai lavoratori di Auchan; Scuola Media di Laghetto; controllo sulla situazione patrimoniale e reddituale e patrimoniale degli assegnatari di alloggi di pertinenza pubblica - le luci si spengono a Palazzo Trissino.
Buonanotte.
Ah, già , il bilancio di previsione. Di che parlava il bilancio di previsione? Parlava di quello che già si sapeva dal 14 aprile 2015, giorno in cui la Giunta l'ha presentato. L'assessore Cavalieri, in consiglio comunale, non ha fatto altro che ripetere quello che già si sapeva, con le stesse slide e con qualche piccola correzione.
Ci sono 3,2 milioni di trasferimenti in meno dallo Stato che portano a oltre 17 milioni di euro la riduzione complessiva introdotta dal 2010 a oggi, tagli che hanno comportato scelte obbligate per fare rientrare uno sbilancio di 5,3 milioni di euro.
«Per far fronte a questi nuovi tagli imposti dallo Stato, gli ultimi dei quali ad oggi nemmeno ufficiali - ha ripetuto Cavalieri - avremmo potuto cominciare a intaccare i servizi essenziali, come il sostegno al reddito delle famiglie in difficoltà , il trasporto scolastico, i nidi in concessione, i servizi ai disabili o agli anziani, la mensa scolastica. Oppure avremmo potuto ritoccare le aliquote su IMU e TASI, tra le più basse d'Italia e del Veneto. Abbiamo scelto una terza via, che ci è parsa la più equa».
Potevano. Ma non l'hanno fatto. Ecco il punto: potevano farlo ma non l'hanno fatto. E allora perché dirlo. Perché hanno aumentato l'Irpef, ma a scaglioni, democraticamente, senza nessun peso. Riportiamo: «Dopo aver ulteriormente contenuto la spesa per 1,9 milioni di euro e applicato l'avanzo di amministrazione pari a 1,450 milioni di euro, lo restante sbilancio di 1,9 milioni di euro è stato pareggiato incrementando in maniera minimale e progressiva le aliquote dell'addizionale comunale Irpef. Se fino all'anno scorso, oltre la soglia di esenzione di 15 mila euro, era prevista l'aliquota unica dello 0,60%, la manovra introduce quindi quattro aliquote dallo 0,65% allo 0,80% per altrettanti scaglioni di reddito, con un aumento medio pari a 11 euro l'anno nella fascia corrispondente al maggior numero di contribuenti».
Semplice. I conti tornano. Però questo riguarda solo una parte del rientro dallo sbilancio. 1,9 milioni di euro su 5,9 milioni di euro. L'altra, la più consistente sembra persa in una girandola di cifre che nessuno ieri, in Consiglio Comunale, è riuscito realmente a eccepire. Potenza della matematica, misteri e magie della politica che ha il sapore della vecchia scuola democristiana.Â
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