Cgil Vicenza: raccolta firme per legalità e lavoro negli appalti
Mercoledi 18 Marzo 2015 alle 16:28 | 0 commenti
Giovedì 19 marzo a Vicenza parte la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare della Cgil "per la legalità ed il lavoro negli appalti". All'entrata principale dell'Ospedale di Vicenza San Bortolo saranno presenti operatori del sindacato con alcuni i consiglieri comunali dalle 9 alle 12. Venerdì 20 marzo, invece, il banchetto sarà presente in Contrà Cavour (a fianco di palazzo Trissino) dalle 9 alle 12 sempre con operatori sindacali e consiglieri comunali. Di seguito l'appello di Marina Bergamin, segretaria generale Cgil Vicenza.
"Giovedì, 19 marzo è la giornata nazionale per la raccolta firme a sostegno della proposta di legge per la legalità ed il lavoro negli appalti della Cgil. In tutt'Italia il sindacato raccoglierà le firme necessarie nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nelle sue sedi. Domani, a Vicenza, ci sarà una presenza davanti all'ospedale civile e venerdì in Piazza dei signori. Firme si stanno raccogliendo nelle piazze della provincia e nei luoghi di lavoro.
Si stima, per difetto, siano oltre tre milioni e mezzo le lavoratrici e i lavoratori che prestano il proprio lavoro spesso nel mezzo di sprechi e inefficienze, senza adeguate tutele e senza che vengano riconosciuti e rispettati i diritti minimi. Sono quelli che lavorano 'in appalto', o peggio in sub appalto, sia nel pubblico che nel priovato, in tutti  i settori, dalle forniture ai servizi passando per le costruzioni. Quindi tutte le categorie sono coinvolte.
Partendo da questa analisi la Cgil ha promosso la campagna 'Gli appalti sono il nostro lavoro. I diritti non sono in appalto' a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema che, in estrema sintesi, si articola in tre punti:
1. Affermare una tutela reale dei trattamenti dei lavoratori impiegati negli appalti pubblici e privati;
2. Contrastare le pratiche di concorrenza sleale tra le imprese che non solo finiscono per ripercuotersi pesantemente sulle stesse condizioni di lavoro ma perseguono una logica di competitività fra imprese fondata sulla prevalenza del principio dei costi in alternativa alla qualità del lavoro e alle capacità imprenditoriali;
3. Consolidare ed estendere la clausola sociale riferita al mantenimento del posto di lavoro in caso di cambio di appalto.
La sorte dei lavoratori in (e in sub) appalto in tempi di Jobs Act, peraltro, si aggrava considerevolmente, sul versante lavoro e ammortizzatori sociali. Con il superamento dell’articolo 18 e del reintegro in caso di licenziamento illegittimo, e la sostituzione del contratto a tempo indeterminato con quello a tutele crescenti, si disincentivano di fatto le clausole sociali per l’occupazione nei cambi di appalto e si determina una situazione in cui, anche per lavoratori di lunga anzianità , vengono meno le tutele avute sino ad ora in materia di licenziamenti.
Per questo diamo alla nostra campagna un valore fondamentale. Spesso si parla del lavoro come se fosse un lusso e un privilegio. Vogliamo far conoscere a tutti quanto il 'lavoro servile' (ma prezioso) sia diffuso, maltrattato, pericoloso. Spesso è proprio lì che si annidano poca sicurezza, poca legalità e pochi diritti. E questo è particolarmente feroce per gli immigrati e per le donne. Sono lavoratori 'deboli' ai quali dobbiamo assolutamente prestare tutta la nostra attenzione. Altrettanto dovrebbe fare la politica e dovrebbe fare il Governo".
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