Opinioni | Quotidiano |

Casa per la Pace, requiescat!

Di Italo Francesco Baldo Venerdi 2 Gennaio 2015 alle 11:22 | 0 commenti

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A Vicenza si rivendica ancora una volta sulla scia della marcia della pace e della voglia di protagonismo di Vicenza Capoluogo, la necessità di una Casa per la Pace. Ma esisteva già o magari sulla carta esiste ancora. Infatti, si approntò anni fa un luogo, si costituì una Consulta per la pace, si discusse un po' in Consiglio Comunale e si partì. A distanza di tempo a che cosa è servita la Casa della pace?

Non è certo mai stato un vero centro di iniziative che promuovessero la pace. Durante tutte le recenti amministrazioni, a parte qualche riunione, non sempre veramente "pacifica", non si è promossa da anni alcuna vera iniziativa per la cultura della pace. Le sporadiche iniziative non hanno certo contribuito a rendere efficiente la Casa della pace. Inoltre la Casa della pace è una realtà e accanto ad essa l'assemblea degli aderenti, poi esiste una Consulta i cui membri sono, nominati dal Consiglio Comunale. In realtà costoro non hanno alcun potere decisionale. La Casa, quando era aperta, conservava della documentazione, ma di essa non si sa altro che esiste. Vi sono stati i depositi per le manifestazioni No Dal Molin, e scatoloni ed altri oggetti non identificati in un non preciso ordine. Lo posso affermare dato che sono stato rappresentante del Consiglio Comunale nella Consulta per la pace quando era assessore Giuliari, l’esponente di Vicenza Capoluogo che cerca ancora un riciclo politico dopo le sue dimissioni  dal Consiglio Comunale perché  il sindaco Variati non gli ha dato un assessorato. In quei tempi non si è riusciti ad andare oltre a qualche chiacchierata con gli altri componenti sulla necessità di dare un po' di ordine al tutto. Teoricamente nella Casa della pace dovrebbero trovare sede le associazioni che sono promotrici di pace nel loro Statuto, ma anche qui regna una qualche confusione. Le assemblee non hanno mai concluso nulla, e i tentativi di dare un minino di ordine sono falliti tutti, anche quello di riscrivere un regolamento per la Consulta della pace che nessuno sa se sia  stata o no un decisivo riferimento istituzionale per la Casa della pace. Insomma la Casa della pace di Vicenza è stata solo ed unicamente da anni una confusa sede di non si sa mai bene che cosa. Si dovrebbe avere il coraggio di eliminarla definitivamente e non coltivare l’illusione di riaprirla, dato che non ha alcuna utilità e non l'ha mai avuta. So che qualcuno insorgerà, che lamenterà l'utilità, il senso del valore della pace che deve esserci, ecc. ecc. che ci vuole qualcuno che con dedizione volontaria apra e chiuda la sede, ecc. Ma è di vero interesse, di vera promozione questa Casa? Il Comune ha pagato luce, acqua, gas per una effettiva realtà promotrice di pace? Che in tanti anni ha prodotto un piccolo convegno e un grosso volume, che non si sa chi abbia letto oltre al sottoscritto. Oppure si son spesi solo dei denari di tutti? Per favore non si protesti, ma si dia veramente pace alla Casa della pace.


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