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Bocciodromo, centro destra: se svolge attività politiche va risolta concessione locali

Di Sara Girombelli Sabato 13 Dicembre 2014 alle 16:57 | 0 commenti

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Oggi gli esponenti dell’opposizione di centro destra del consiglio comunale, con la confivisionr di Fratelli d’Italia, hanno posto nuovamente in evidenza la questione del bocciodromo del quartiere Ferrovieri. “Il bocciodromo, che nasce a Vicenza come una riunione di quattro associazioni di stampo socio-culturale e sportivo, dal 2010, gode della concessione di un immobile da parte del comune attraverso un bando – spiega il presidente del gruppo consiliare di Idea Vicenza Francesco Rucco.

"Già all’epoca - continua Rucco - denunciammo le lacune di un concorso a cui hanno partecipato solo le quattro associazioni che ora lo gestiscono. Da allora si sono contraddistinti più per le attività esterne al bocciodromo che per quelle previste realmente, nell’ambito socio-culturale. Abbiamo prodotto una rassegna stampa sulle attività portate avanti dagli attivisti di questa struttura, che si firmano con la sigla ‘Bocciodromo’ negli striscioni delle manifestazioni, per dimostrare che negli ultimi due o tre anni c’è stato un incremento di atti violenti anche contro le forze dell’ordine. Abbiamo discusso la questione all’interno dei membri dell’opposizione del consiglio comunale per approfondire quali sono le documentazioni alla base di questo rapporto anomalo tra amministrazione e attivisti del centro sociale”. 
Secondo i consiglieri del centro destra, leggendo i documenti riguardanti la concessione dell’immobile si possono riscontrare diverse problematiche. La concessione sarebbe soggetta alla risoluzione immediata nel caso in cui i locali non siano utilizzati per scopi di natura strettamente socio-culturale. Il bocciodromo, invece, svolgerebbe attività politica all’esterno dell’immobile che sfocia a volte in manifestazioni violente, testimonierebbero gli articoli sui giornali pubblicati negli ultimi anni (mai smentiti dai diretti interessati, secondo Rucco). Secondo il contratto è vietato anche il subaffitto dei locali del bocciodromo. Sembra che la cosa, però, avvenga spesso, in alcuni casi anche con rilascio di ricevute. Ultimo punto, infine, è il problema della rendicontazione dell’attività. Rucco spiega che tali documentazioni esistono solo per l’anno 2013-2014, ma tutte quelle precedenti non sono presenti negli uffici competenti del patrimonio.
“Mettendo insieme tutte queste cose – conclude – riteniamo che l’attività svolta dalle associazioni che gestiscono il bocciodromo siano in piena violazione con i vincoli contrattuali di concessione e chiediamo all’amministrazione comunale, con effetto immediato, di procedere alla revoca della concessione dell’immobile. La cosa che faremo dal punto di vista pratico sarà quella di fare una diffida scritta all’amministrazione per la revoca, se poi l’amministrazione non adeguerà ci potranno essere conseguenze di natura giudiziaria. Non c’è più la volontà dei gruppi consiliari, politici e associativi che rappresentiamo, di tollerare questi comportamenti illeciti (perché ci sono alcune procedure attive della procura)”.
Michele Dalla Negra, consigliere di Forza Italia, sottoscrive quanto detto precedentemente e tiene a sottolineare che al di là delle battute (per la conferenza ha indosso una maglia di Che Guevara), non si tratta di una questione ideologica ma di rispetto della legalità. “Negli articoli della stampa locale è chiaro che la maggior parte degli scontri con la polizia, degli ultimi due anni, sono ad opera del centro sociale ‘Il Bocciodromo’. Ci sono foto, rinviati a giudizio, sanzionati e condannati. Vorremmo anche verificare se anche il programma culturale che viene comunque proposto nel locale sia a norma con regole, pagamenti SIAE, ecc., per capire se il bocciodromo è un centro di illegalità o è un luogo di confronto democratico. Anche se, da tutto ciò che è stato detto, non sembra proprio il secondo caso”.
Matteo Celebron, segretario cittadino della Lega Nord, premette che nessuno è contro le manifestazioni: “Io stesso faccio parte di un movimento che ha spesso manifestato in piazza e se il governo Renzi continua così tutti quanti saremo costretti a farlo. Tuttavia qui c’è una anomalia di fondo, noi lo abbiamo denunciato fin da subito. Nel 2011, avevamo denunciato la situazione e siamo stati respinti. Oggi la situazione è quella che è, con un centro sociale che manifesta e si firma apertamente. Molto anomala è la connivenza che c’è con l’amministrazione comunale, che comunque ha deciso, nonostante le denunce, di mantenere in piedi il centro. Uno può essere d’accordo o meno con le idee, ma c’è modo e modo di manifestarle. Negli ultimi mesi si sono susseguiti episodi tristi come quello avvenuto durante l’arrivo del leader di forza nuova, con la questura da una parte e Pavin dall’altra, tanto per fare un nome, che incita i suoi ragazzi col megafono. Io frequento spesso lo stadio e se succedesse una cosa del genere là, ci porterebbero direttamente in questura, ci diffiderebbero e avvierebbero un procedimento penale. Ad ogni modo sottoscrivo anch’io tutto quello che è stato detto e aggiungo che il bocciodromo, a mio parere, deve essere ridato alla cittadinanza intera, non più a una parte. Bisogna ripristinare assolutamente una situazione di legalità. L’amministrazione comunale non ha fatto nulla, Jacopo Bulgarini addirittura scherza su Facebook dicendo che al bocciodromo ci va a prendere una birra. Io non oso immaginare se uno di noi fosse il vicesindaco della città e affermasse di andare a bere una birra nella sede di Casapound o Forza Nuova. Sarebbe il pandemonio. Faccio un appello anche al questore, che da quando è arrivato in città sta ottenendo buoni successi come a Campo Marzio, affinché queste situazioni vengano fermate totalmente”. 


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