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Baccalà alla livornese o alla vicentina (con evasione fiscale)?

Di Alberto Belloni Giovedi 14 Maggio 2015 alle 10:43 | 1 commenti

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Cominciamo dalla non notizia: Dario e Sergio Cassingena, con Cristallini e Cunico, dovranno difendersi dall'accusa di evasione fiscale per non aver rispettato le scadenze tributarie. Non notizia perché i fatti risalgono al 2011 ed erano risaputi e non notizia perché si tratta di una prassi dell’Ufficio delle Entrate assolutamente consolidata. Spieghiamoci meglio: quando una società calcistica (ma non solo) non ottempera al versamento dei tributi entro la data stabilita, può chiedere la spalmatura (o più precisamente la rateizzazione) degli importi secondo un piano di rientro concordato col Fisco. 

Questo peraltro sortisce un duplice effetto. Se dal punto di vista sportivo, presentate le opportune garanzie, ha l’effetto di mettere il regola il club evitandogli pesanti sanzioni, da quello amministrativo mette in moto un procedimento automatico che (se il ritardato versamento supera una certa soglia, oggi di 103.000 euro) finisce inevitabilmente sul tavolo della magistratura la quale apre un procedimento penale nei confronti degli amministratori inadempienti. E’ chiaro che nella fattispecie specifica non si tratta di un comportamento fraudolento(leggere nota in fondo, ndr), in quanto la società effettua una sorta di autodenuncia attraverso il ravvedimento operoso, ma comporta comunque il rischio di una condanna. E’ successo, per esempio, al patron del Genoa Preziosi (1 anno e 6 mesi) e ai responsabili di molte altre società, come il Parma, la Salernitana, il Treviso, la Carrarese, il Perugia (poi assolto) ecc. Proprio niente di clamoroso, dunque. E niente comunque che possa pregiudicare il finale di stagione di Marino & C. A proposito del quale si sta per vergare il penultimo capitolo della regular season con un Livorno-Vicenza che, se ha poco significato in termini di promozione diretta in serie A (a questo punto il secondo posto utile per il salto di categoria il Frosinone può solo perderlo con un clamoroso seppuku in 180’) conta invece moltissimo per delineare la griglia dei play off. Nella quale i biancorossi puntano decisamente ad occupare il vertice (cioè la terza piazza assoluta) garantendosi così il salto del primo turno di spareggi e una serie di vantaggi nel caso di semifinale e finale. Il testa a testa, a questo punto, è solo con il Bologna. L’ultimo turno ha detto bene al Lane, ritrovatosi a La Spezia col nerbo e la concentrazione dei tempi migliori. Non altrettanto idilliaca è la situazione all’ombra di San Petronio, con i rossoblù reduci dalla cervellotica giubilazione di Lopez a favore di Delio Rossi e da un pareggio contro l’Avellino che ha vanificato per gli emiliani una ciclopica occasione per mettere due punti tra sé e il Vicenza. Quanto al Livorno, il quale come detto ospiterà gli uomini di Marino nella penultima di campionato, ha dimostrato, nel turno vinto un po’ avventurosamente contro l’Entella, di non essere avversario insormontabile nonostante schieri in campo una batteria di pezzi da 90 come Dijokovic, Galabinov, Jelenic e Vantaggiato. Nel tabellino dei precedenti, in 31 match disputati, il Lane ha vinto 10 volte, con 12 divisioni della posta e 9 successi labronici. Il primo incontro tra le due squadre all’Armando Picchi risale al 1942/’43 (2-0 per gli amaranto). L’ultimo confronto data invece 23 aprile 2013 nel Campionato Cadetto (anche in quell’occasione si imposero i toscani per 2-0). Si giocherà, ovviamente, con in testa il ricordo del Moro, che vestì entrambe le maglie ed in particolare quella amaranto fino al crudele pomeriggio di Pescara, tre anni fa.

* nota della redazione

Quanto scritto sul rinvio a giudizio dei 4 amministratori del Vicenza Calcio dal nostro Alberto Belloni, sicuramente da tifoso innamorato e, quindi, un po' proprndona credere si vertici bisncorossi, è tecnicamente, e non solo, sbagliato.

Se si aderisce al ravvedimento prima degli accertamenti non c'è nessun reato, se, invece, come è presumibilmente il caso del Vicenza Calcio, il rilievo nasce da un accertamento a fronte di inadempienze e ravvedimenti non fatti prima, il reato si manifesta e si consolida. Se così non fosse nessuno farebbe il ravvedimento per autodenunciarsi penalmente...
 
Di seguito nota ufficiale del Vicenza Calcio:
In merito all’articolo pubblicato sul principale quotidiano locale in data martedì 12 maggio dal titolo “Iva non pagata: dirigenti a processo”, il Club biancorosso ritiene doveroso precisare quanto
segue:
Vicenza Calcio S.p.A. ha regolarmente dichiarato il debito IVA nella propria dichiarazione all’Agenzia delle Entrate;
Vicenza Calcio S.p.A. sta rispettando con regolarità le scadenze della rateizzazione IVA, cui aveva diritto per legge, ed ad oggi ha sostanzialmente dimezzato il debito;
Vicenza Calcio S.p.A. ha doverosamente esposto nei propri bilanci il debito fiscale.
Tanto si doveva per completezza d’informazione da rivolgere ai soci, agli sponsor, ai partner e a
tutti i nostri tifosi.


Commenti

Inviato Giovedi 14 Maggio 2015 alle 14:07

Strano, questi dirigenti del Calcio s.p.a. non pagano le Tasse, forse nemmeno l'affitto dello Stadio Comunale ma sembrano degli eroi. Caro Belloni, un minimo di decenza e di serietà, come può rinascere una tifoseria "vecchio" stile in mancanza di assoluta Trasparenza su cui, se qualcuno indaga viene additato come...contras. I debiti e i mancati versamenti verranno...spalmati? Da non credere certe facilitazioni. Il Governo Monti mi ha fregato sulle pensioni; Letta ha fatto altrettanto; Renzi ..invece pure! La colpa è della Corte Costituzionale che obbliga loro signori a restituire il Malloppo! Questi invece...hanno la spalmatura! Mala tempora currunt!
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