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Alternativa Comunista: fermiamo la farsa dell'alta velocità, creiamo un sistema di trasporto pubblico efficiente per i pendolari

Di Emma Grande Domenica 11 Gennaio 2015 alle 18:20 | 0 commenti

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In occasione del voto in Consiglio Comunale il 12 e 13 gennaio, anche Alternativa Comunista sarà presente in piazza con un proprio documento che ci anticipa Davide Primucci del Partito di Alternativa Comunista sezione di Vicenza, che inviata a «fermare la farsa dell'alta velocità per creare un sistema di trasporto pubblico efficiente per studenti e lavoratori pendolari». Di seguito pubblichiamo la nota/volantino.

Il progetto
In questi giorni il Consiglio Comunale voterà l'approvazione dello studio di fattibilità che vede passare dalla provincia Vicenza il tracciato della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Venezia.
La cricca politica e imprenditoriale vicentina, ostinata da anni a volere una stazione in città nonostante i primi programmi di RFI non l'avevano prevista, è riuscita a portare a casa un progetto che rivoluzionerà la città, non tanto per il quadruplicamento dei binari, quanto per le costosissime e folli opere connesse.
La completa dismissione dell'attuale stazione centrale e quindi la costruzione di due nuove stazioni in aree a rischio alluvione, una in zona Fiera e l'altra in zona Borgo Berga, è pura follia. Dismettere la stazione centrale e le aree adiacenti significa regalare l'ennesimo pezzo di città alle speculazioni dei palazzinari, peraltro già in coda per divorare l'area, dall'ex Domenichelli alla zona di San Felice.
Di Alta Velocità se ne parla da anni, tuttavia mai come in quest'ultimo progetto sono state presentate una serie di opere accessorie che in realtà hanno poco a che vedere con il raddoppio dei binari, ad esempio il devastante tunnel sotto M. Berico che dovrebbe servire per le auto e per dare sfogo alle acque in piena del Retrone salvaguardando teoricamente le due nuove stazioni. Quanto ai costi, Variati ha spiegato che il tratto vicentino Montebello-Grisignano di Zocco ha un costo stimato di 2 miliardi 456 milioni di euro comprensivi dei 192 milioni per le opere connesse. Questi soldi andranno a finire in mano ai grandi costruttori che riusciranno a far lievitare brutalmente i costi, come è già successo per le costruzioni di altre linee AV nel nostro paese, due esempi: la linea Bologna-Firenze è costata 6,5 volte in più rispetto al preventivo iniziale, la Torino-Milano 4 volte in più.

Gli interessi che si celano dietro la farsa dell'alta velocità
Lo studio di fattibilità è stato presentato pubblicamente lo scorso 11 dicembre, quel giorno Variati ha deciso che il Consiglio Comunale si sarebbe dovuto esprimere entro un mese. Tutto di corsa, senza la minima consultazione con la popolazione. "Bisogna fare in fretta", ci dicono, quasi come se la città non potesse più sopravvivere senza questa grande opera che, di fatto, non porterà alcun beneficio alla popolazione e ai pendolari già tartassati dal continuo aumento del costo del trasporto pubblico.
In sostanza questo progetto è il frutto di un accordo tra gli industriali vicentini e l'Amministrazione Variati che hanno deciso - a prescindere da tutte le altre opere connesse - la creazione di una stazione AV/AC in zona Fiera. Allora a chi serve il realmente portare l'AV/AC a Vicenza? Sicuramente non agli studenti e ai lavoratori pendolari, servirà a garantire i guadagni delle lobby politico-mafiose-imprenditoriali che vorrebbero gestire i cantieri per i prossimi 10-15 anni. Servirà a sottrarre denaro pubblico per gonfiare le tasche dei grandi costruttori e imprenditori del cemento (comprese le cosiddette "coop rosse") che guadagneranno milioni con ingenti appalti e relativi subappalti i quali probabilmente finiranno in mano alla criminalità organizzata (da nord a sud le mafie hanno già partecipato al business della costruzione del TAV e delle opere connesse).

Fermare l'AV/AC per creare un modello di trasporto sostenibile
Il Partito di Alternativa Comunista respinge questo progetto che prevede la costruzione di una ferrovia riservata a un' élite quando ci sono ogni giorno treni regionali soppressi e in ritardo, vagoni sporchi e sovraffollati, passaggi a livello guasti, stazioni prive di biglietterie. È necessario rilanciare da subito il trasporto pubblico locale potenziando la rete ferroviaria regionale e investendo anche sul quadruplicando i binari, ma ciò deve andare a vantaggio delle migliaia di studenti e lavoratori pendolari che utilizzano la linea ogni giorno. Proprio i pendolari sono i primi ad essere vessati dallo sperpero di denaro pubblico funzionale alla costruzione dell'Alta Velocità dovendo far fronte ogni anno ai continui aumenti di biglietti e abbonamenti: oggi viaggiare in regionale tra Vicenza e Padova costa 4,05 € contro 2,90 € del 2010 (+ 40%).
Il quadruplicamento che viene proposto oggi da Variati e dagli industriali non servirà certamente a soddisfare i progetti relativi al Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale. Questo SFMR (progetto ambizioso ma "dimenticato" in qualche cassetto della Regione) va rilanciato per rivoluzionare la mobilità veneta ponendo il mezzo ferroviario come punto di riferimento, scardinando il sistema odierno basato sul trasporto su gomma, sistema più inquinante e causa di continue sottrazioni di terreno agricolo e quindi di devastazioni ambientali (vedi Pedemontana).

Collegare le lotte per la creazione del governo dei lavoratori!
Per vincere questa battaglia la lotta non deve e non può rimanere circoscritta ad una questione meramente locale. Infatti, il progetto vicentino si inserisce perfettamente all'interno delle politiche nazionali portate avanti dai Governi degli ultimi anni e oggi da Renzi: lo "Sblocca Italia" continua a finanziare grandi opere inutili e dannose che rispondono solo agli interessi della grande industria e della finanza, Variati a Vicenza non vuole essere da meno.
Tutto ciò fa capire che la realizzazione del Tav non dipende semplicemente dalla mala gestione del territorio o della cosa pubblica ma risponde alle logiche del capitalismo e alle sue necessità di fare profitti per pochi a svantaggio del benessere della stragrande maggioranza della popolazione e della tutela ambientale. La responsabilità è del sistema economico!
Il Partito di Alternativa Comunista non è contro il progresso, ma deve essere chiaro che attualmente il Tav non è un progresso per la società, ma solo una maggiore fonte di profitto per gli sfruttatori. Sono altre le opere che servono al progresso: quadruplicamento dell'attuale linea Milano-Venezia e in generale potenziamento delle linee locali per aumentare la qualità del trasporto pendolare, piano nazionale di ristrutturazione e messa in sicurezza del patrimonio pubblico (case, scuole, ospedali, ...), bonifiche ambientali, difesa dal dissesto idrogeologico, ecc...
Solo il rovesciamento dell'attuale sistema economico e la creazione di un governo di lavoratori che risponda agli interessi della collettività potrà attuare questo programma!


Partito di Alternativa Comunista, sezione di Vicenza


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