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Profughi, lotte politiche e mediatiche. Duro Achille Variati: "Centro sociale Bocciodromo, pseudo movimento che si limita a gridare”. Ma non lo chiude: “non voglio tensioni”

Di Edoardo Andrein Mercoledi 10 Agosto 2016 alle 23:39 | 1 commenti

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La "via dei profughi" ha acceso ancor di più lo scontro sull'immigrazione a Vicenza. I nuovi arrivi in alcuni appartamenti vicino all'hotel Adele in via Medici ha alimentato lo scontro politico tra gli esponenti di centrodestra e centrosinistra. Il Partito Democratico di Vicenza ieri ha preso posizione per fare il punto sui numeri dei richiedenti asilo arrivati in città e provincia, facendo risaltare il "solito allarme nei titoli di alcuni quotidiani locali" e puntando il dito contro i sindaci, definiti razzisti, dei comuni vicentini che dicono no alla loro piccola quota di profughi. 

Una nota per la quale al quotidiano locale di via Fermi sono probabilmente fischiate le orecchie, dato che ha ritenuto di non pubblicarlo e di rispondere piccato con un corsivo a firma di Gianmaria Pitton nel quale c'è scritto: "No, la colpa è - ovviamente - dei giornali (anzi, «di alcuni quotidiani locali»: ci era sfuggito che qui ce ne fossero altri oltre Il Giornale di Vicenza), nei cui titoli il Pd ha letto il «solito allarme» dell'emergenza profughi". Con buona pace dei giornalisti del Corriere del Veneto e dei quotidiani web presenti in città, ma d'altronde in Via Fermi si confonde anche il concetto, da noi sostenuto, che quello che nasce lì è "il quotidiano unico" con l'essere l'unico quotidiano di Vicenza...
Ma la tensione, oltre che politica e mediatica, si è riversata anche in strada, dove sono scesi i movimenti: da una parte il Centro sociale Bocciodromo, in una manifestazione non autorizzata, "controllata" prontamente dagli agenti della Digos e organizzata per "respingere" il sit-in anti profughi indetto pochi giorni prima dal movimento "Vicenza ai Vicentini" e annullato all'ultimo momento su rischiesta della questura per questioni di sicurezza. Un clima teso si è, quindi, respirato ieri sera in via Medici, ma finito per fortuna senza scontri. 
Il sindaco Achille Variati sui profughi in via Medici si è messo di traverso, pretendendo e ottenendo dal prefetto Eugenio Soldà lo spostamento delle famiglie con bambini arrivate negli ultimi giorni. In merito all'azione del Bocciodromo il primo cittadino berico ci ha espresso oggi il suo duro monito rivolto al centro sociale con base negli stabili pubblici in via Rossi al quartiere Ferrovieri:

"La differenza tra politici e pseudo politici, movimenti e pseudo movimenti è che il sindaco cerca di trovare soluzioni, mentre gli altri si limitano a gridare e a fare “cartelli”. Non sono d'accordo, però, nel revocare la concessione dello spazio comunale. Bisogna distinguere tra il movimento Bocciodromo e le associazioni che hanno firmato la convenzione con il Comune. Fintanto che le regole sono garantite non voglio creare altre tensioni”.


Commenti

Inviato Giovedi 11 Agosto 2016 alle 09:50

Variati non può trattare male i suoi elettori, quelli del Bocciodromo i cui voti possono anche servire per il suo successore in pectore.
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